Massimo Giannini per "Affari&Finanza - La Repubblica"
Non bastava il "papello" salva Ligresti, svelato da Walter Galbiati su "Repubblica" di giovedì scorso. Non bastava quel pezzo di carta scritto a penna, co-firmato da don Salvatore e da Alberto Nagel, che nell'operazione Fonsai-Unipol ha consentito al clan siciliano di uscire di scena, non prima di essersi garantito il bottino: soldi e uffici, foresterie e autisti, consulenze parentali e vacanze al Tanka Village. Spunta un "papello" anche nella trattativa Telecom-Telefonica.
MARCO TRONCHETTI PROVERA E ALBERTO NAGEL FOTO BARILLARISe è vero quello che racconta "il Messaggero" - e dobbiamo credere che lo sia, visto che non è stato smentito - c'è da rimanere ancora una volta basiti. Per la disinvoltura dei Poteri Morti, che per lucrare una meschina difesa del proprio "investimento" non esitano a prostrarsi con il cappello in mano di fronte al socio iberico. L'abbiamo detto più volte.
ALBERTO NAGELIl problema non è la tutela della famosa "italianità", che è ormai la foglia di fico dietro alla quale si riparano una finanza arraffona e una politica arruffona. Si può vendere a chiunque, se la cessione è al servizio di una chiara strategia industriale. Basta guardare all'esperienza inglese per rendersi conto che la ricchezza di un Paese non si crea soltanto "stringendosi a coorte" intorno alla propria bandiera.
ALBERTO NAGELNel nuovo "papello", un accordo segreto di 43 pagine sottoscritto il 24 settembre da Telefonica e dai soci italiani Mediobanca-Generali-Intesa, è fissato un lungo elenco di "condizioni", alle quali è vincolata la progressiva acquisizione dell'ex colosso tricolore da parte degli spagnoli. Tutto giusto, in teoria: ogni grande multinazionale, quando assume il pieno controllo di una public utility, pensa prima di tutto a proteggersi rispetto al quadro finanziario e a quello normativo. Tutto sbagliato, in pratica.
ALIERTACiascuno dei tre step dell'aumento di capitale è incardinato intorno a paletti rigidissimi. Se ne salta anche solo uno, gli spagnoli possono recedere. Per esempio, Telefonica ha diritto "a non procedere al secondo aumento di capitale" nell'ipotesi in cui "qualunque Autorità competente" dovesse imporre "restrizioni, limitazioni o altri provvedimenti". Compresa l'applicazione della "golden power" (che il governo sta per varare) e gli eventuali obblighi sulla rete fissa (che potrebbero tradursi anche in investimenti forzati).
mario grecoDunque, se l'Agcom o l'Antitrust costringessero la nuova Telecom ad ampliare la banda larga anche in aree disagiate, gli spagnoli si chiamerebbero fuori. E se a questo aggiungiamo che Alierta venderà Tim Brasil, allora si capisce perché l'operazione va bloccata. Telecom per gli italiani dovrebbe essere un asset strategico, mentre per gli spagnoli sarà una pura commodity. Quanti altri "papelli" bisognerà firmare in Piazzetta Cuccia, per rendersene conto?
DeBenedetti Bazoli Geronzi ligresti