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    PARADOSSI AMERICANI: UN MILIARDARIO CHE DIVENTA UN “WORKING CLASS HERO” – DONALD TRUMP SI PRENDE GLI APPLAUSI DEGLI OPERAI DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA DI DETROIT, ATTACCANDO BIDEN: “LA TRANSIZIONE ELETTRICA DISTRUGGERÀ MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORO” – IN CONTEMPORANEA C’ERA IL SECONDO DIBATTITO TRA I SUOI RIVALI ALLA NOMINATION REPUBBLICANA: INVECE CHE FARE PROPOSTE CONCRETE HANNO PARLATO SOLO DEL TYCOON, ATTACCANDOLO CON NOMIGNOLI E PRESE IN GIRO – VIDEO


     
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    donald trump a detroit tra gli operai 1 donald trump a detroit tra gli operai 1

    Trump a operai Detroit, qui per difendere la working class

    (ANSA) - "Sono qui per difendere la working class, combattere la classe politica corrotta, proteggere il lavoro made in Usa, l'american dream sul profitto straniero": Donald Trump ha cominciato cosi' il suo discorso agli operai riuniti in un capannone alla periferia di Detroit, che lo hanno applaudito scandendo cori "Usa", "Usa".

     

    "Voi avete costruito questo paese", ha proseguito, ricordando gli accordi commerciali internazionali che a suo avviso penalizzavano i lavoratori americani e che lui ha cancellato o rinegoziato, come il Nafta. Il tycoon ha rivendicato altri suoi successi, come la guerra dei dazi che ha fruttato "miliardi agli Usa", soprattutto ai danni della Cina.

     

    Trump a operai, vertenza auto inutile, tra 2 anni perdete lavoro

    donald trump a detroit tra gli operai donald trump a detroit tra gli operai

    (ANSA) - "Non fa la minima differenza quello che ottenete nei negoziati perché tra due anni sarete tutti senza lavoro": cosi' Donald Trump e' intervenuto alla periferia di Detroit nella dura vertenza sindacale contro Gm, Ford e Stellantis, sostenendo che la transizione verso i veicoli elettrici spinta da Biden li rendera' obsoleti e distruggera' migliaia di posti di lavoro. Biden invece si e' schierato apertamente con gli operai in sciopero, affermando che "meritano un sensibile aumento", la loro "giusta parte" di "profitti record".

     

     

    Trump, ogni volta che mi incriminano salgo nei sondaggi

    (ANSA) - "Ogni volta che mi incriminano salgo nei sondaggi perche' la gente mi conosce": cosi' Donald Trump ad alcune centinaia di operai alla periferia di Detroit, dove non ha fatto riferimento agli ultimi sviluppi a Ny della causa civile per frode ma ha accusato Joe Biden di aver "incriminato un rivale politico". Quindi ha rilanciato la sua 'America First', contrapponendola a quella che ha definito l'"America last" di Biden.

    donald trump a detroit tra gli operai donald trump a detroit tra gli operai

     

    Trump parla a operai per un'ora e ignora suoi rivali di partito

    (ANSA) - Donald Trump ha concluso dopo un'ora il suo discorso agli operai alla periferia di Detroit, ignorando completamente i suoi rivali repubblicani impegnati nel secondo dibattito tv, forte dei sondaggi che lo danno ampiamente in vantaggio.

     

    Trump, svolta Biden su auto elettriche favorira' la Cina

    (ANSA) - Arringando gli operai alla periferia di Detroit da un palco con bandiere Usa, Donald Trump ha attaccato Joe Biden come "il presidente piu' corrotto e incompetente della storia Usa", accusandolo di essere andato ieri in un picchetto sindacale solo per "una photo opportunity", "parlando per pochi secondi senza sapere cosa stava dicendo e dov'era". E attaccandolo perche' spinge sui veicoli elettrici, che cancelleranno "migliaia di posti di lavoro" e favoriranno la Cina, da cui la sua famiglia "ha ricevuto soldi"

     

    palco del secondo dibattito repubblicano palco del secondo dibattito repubblicano

    SECONDO DUELLO TV DEI REPUBBLICANI, IN 4 ATTACCANO TRUMP

    (ANSA) - Tutti contro tutti, ma solo quattro contro Donald Trump. Il secondo dibattito fra gli aspiranti repubblicani alla Casa Bianca non regala grandi spunti e nella prima ora e' quasi noioso, fatta eccezione per gli attacchi all'ex presidente dei suoi ex alleati.

     

    joe biden a detroit joe biden a detroit

    A puntare per primo il dito contro Trump, ancora una volta assente dal palco, e' Ron DeSantis, per anni ritenuto il delfino del tycoon. "Dovrebbe essere qui con noi, invece e' missing in action", ha detto il governatore della Florida, accusandolo di aver aggiunto al debito 7800 miliardi e di aver cosi' preparato il terreno all'inflazione di oggi (un assist subito incassato su X da Joe Biden).

     

    L'ex governatore del New Jersey Chris Christie ha rincarato la dose, prima di Mike Pence e Nikki Haley. "Donald lo so che stai guardando, non puoi resistere. Hai paura di essere su questo palco a difendere i tuoi risultati", ha detto inventando per lui il nomignolo "Donald Duck", ossia il poco coraggioso Paperino.

    sostenitori di trump sostenitori di trump

     

    Gli attacchi per ora non hanno scatenato Trump, che ha snobbato il secondo dibattito alla Reagan Library per lanciarsi in un comizio in Michigan fra i lavoratori dell'industria dell'auto in sciopero. "Sono qui per difendere la classe lavoratrice" ha detto l'ex presidente agli operai, spiegando loro che la politica di Joe Biden per le auto elettriche non fara' altro che favorire la Cina uccidendo migliaia di posti di lavoro. Lo sciopero del potente sindacato dei metalmeccanici americano e' sbarcato anche al dibattito ospitato da Fox.

     

    dibattito tra i candidati alla nomination del partito repubblicano 3 dibattito tra i candidati alla nomination del partito repubblicano 3

    "Biden invece che manifestare con i lavoratori, dovrebbe essere fra le fila dei disoccupati. La Bidenomics e' un fallimento", ha criticato l'ex vicepresidente Mike Pence, cavalcando in piu' occasioni la sua lunga esperienza per dipingersi come il candidato repubblicano piu' adatto alla presidenza e a sfidare Biden. Sul fallimento delle politica economica del presidente gli aspiranti repubblicani sono tutti d'accordo.

     

    Le differenze sostanziali sono invece emerse sul come rimediare la situazione creata da Biden, cosi' come sull'Ucraina. "E' nel nostro interesse finire questa guerra, basta assegni in bianco a Kiev", ha tuonato DeSantis. Per Nikke Haley e Pence, invece, una vittoria della Russia in Ucraina sarebbe una vittoria della Cina. Anche gli altri principali candidati in qualche modo sono a favore del sostegno a Kiev. L'ex governatrice del South Carolina ha trascorso la prima parte del confronto televisivo nell'ombra, poi e' emersa attaccando DeSantis, Tim Scott e Vivek Ramaswamy.

    sostenitori di trump fuori dalla reagan library sostenitori di trump fuori dalla reagan library

     

    "Ogni volta che ti ascolto mi sento un po' piu' stupida", ha detto Haley al giovane outsider Ramaswamy, uno dei protagonisti del primo dibattito. Poi l'ex governatrice ha puntato il dito contro Scott per i risultati ottenuti in Senato, e si e' scagliata contro DeSantis.

     

    "La sicurezza energetica e' sicurezza nazionale. DeSantis e' contrario al fracking", lo ha accusato. Il governatore della Florida si e' fatto una risata, ha respinto le accuse bollandole come false e ha assicurato che la sua politica energetica fara' scendere immediatamente il prezzo delle benzina. I moderatori di Fox hanno cercato di mantenere l'ordine, incalzando in diverse occasioni i candidati per ottenere risposte. Fra le domande grande spazio ai temi sociali, dall'istruzione all'Obamacare, ma nessun riferimento diretto ai guai legali dell'ex presidente che, anche al termine del secondo dibattito, non sembra correre alcun pericolo nella sua corsa incontrastata alla nomination.

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