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    PARAGURU D’ITALIA - LEONARDO DEL VECCHIO, UOMO PIÙ RICCO D’ITALIA, ELOGIA LA SANITÀ PUBBLICA E CI SPIEGA CHE PER USCIRE DALLA CRISI NON SERVE LA RABBIA MA DOVREMO FARE “SACRIFICI” - LUI CHE HA LA HOLDING DI FAMIGLIA IN LUSSEMBURGO E ANCHE LA RESIDENZA (CHE POCO PRIMA ERA A MONTECARLO) - “IL FATTO”: “PRESTO SI SCOPRIRÀ CHE LE MOLTISSIME VITTIME DI QUESTA GUERRA NON SOLO NON AVEVAMO HOLDING ALL’ESTERO MA CHE I SACRIFICI LI FACEVANO ANCHE PRIMA DEL VIRUS…”


     
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    Marco Palombi per il “Fatto quotidiano”

     

    leonardo del vecchio leonardo del vecchio

    Leonardo Del Vecchio, tra le altre cose fondatore di Luxottica, è l'uomo più ricco d'Italia o forse del Lussemburgo, visto che la holding di famiglia Delfin ha sede nel paradiso fiscale in cui il nostro, l'anno scorso, ha spostato pure la residenza (da Montecarlo). La sua, com'è noto, è una storia di successo: figlio di pugliesi immigrati al nord, in qualche decennio è passato da operaio a capo di un impero.

     

    Eppure, nonostante gli 84 anni, Del Vecchio non ha smesso di imparare: "Finora pensavamo che il pubblico fosse meno efficace del privato - ha detto ieri a Repubblica - Credo che migliaia di medici e infermieri che ogni giorno rischiano la loro vita abbiano dimostrato che non è così".

     

    LEONARDO DEL VECCHIO LEONARDO DEL VECCHIO

    Chissà che gioia per i lavoratori del Ssn del Lussemburgo, ma non è questa la cosa che ci ha colpito di più: "Ho vissuto le bombe e la guerra, la fame e la povertà - ha detto - Da tutto questo ne potremo uscire solo in due modi: con la rabbia lasciata correre per le strade o puntando sul sacrificio e sulle energie di tutti per ripartire assieme". Riassunto: "Sacrifici, non rabbia per uscire dalla crisi".

     

    E qui dobbiamo confessare che il richiamo allo sforzo collettivo e ai sacrifici da parte del sciur padrun, per quanto caro anche ai parroci, ci lascia come una sensazione di fregatura imminente. Fra poco, infatti, si inizierà a contare pure le vittime del dopo-guerra e saranno moltissime: a guardarle bene, ci scommettiamo, si scoprirà che quasi nessuna aveva holding in Lussemburgo e che i sacrifici li facevano pure prima del coronavirus. Permette, sciur padrun, che almeno s' incazzino?

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