Lettera di Massimiliano Parente a Dagospia
BARBARA ALBERTI MASSIMILIANO PARENTE
Caro Dago, peggio del maccartismo c’è questa vergognosa caccia alle streghe, il maccazzismo: ogni giorno salta fuori una sfigata in cerca di fama, oggi la molestia fa curriculum. Dove è diventata molestia da far dimettere un ministro britannico perfino toccare le ginocchia di una donna.
E dunque ecco una schiera di palpeggiate, strofinate, spesso neppure toccate, basta che uno si sia presentato nudo senza fare niente (addirittura eiaculando per conto suo con un cocktail di scampi nell’altra mano) e è subito stupro, come se non avessero mai visto un cazzo.
MASSIMILIANO PARENTE
Un pullulare immondo di denunce non solo tardive ma senza nome, come le smandrappate intervistate da Le iene: con me ci ha provato il famoso regista romano, con me il famoso regista napoletano, senza dire chi, gli interessa solo avere una troupe davanti con cui recitare la parte delle vittime, moralmente fanno talmente schifo e sono talmente finte che dubito gliel’abbiano mai chiesta, altrimenti più che maschi arrapati questi produttori e registi sarebbero solo uomini deficienti. Io in ogni caso, a scanso di futuri inconvenienti, ho cominciato a molestare sessualmente le vecchie, ma purtroppo neppure Barbara Alberti me la dà.
SPACEY
Infine, quegli imbecilli di Netflix, cosa fanno? Chiudono House of cards (che si era molto ammosciato di suo) proprio quando viene fuori la figata che Kevin Spacey era Frank Underwood anche nella vita? Per la cronaca: al momento l’età dei molestati è di 14 anni (Anthony Rapp da parte di Kevin Spacey), e non credo si abbasserà, anche perché da lì in giù è territorio del Vaticano.
Baci, Massimiliano Parente