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    LA MELINA DELLA FRANCIA SUI TERRORISTI: ALTRO CHE LIBERTÉ, ÉGALITÉ E FRATERNITÉ, È IL TEMPO CHE TRIONFI LA LEGALITÉ – PARIGI APRE ALL' ESTRADIZIONE DEGLI ESTREMISTI CONDANNATI IN ITALIA. MA TEMPOREGGIA: ASPETTIAMO UNA RICHIESTA. CHE PERÒ C’È GIÀ, E’A DISPOSIZIONE DEL GOVERNO FRANCESE. COSA STANNO ASPETTANDO?


     
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    macron conte macron conte

    Gianluca Veneziani per “Libero quotidiano”

     

    Potremo dirci pienamente soddisfatti quando vedremo tutti e quindici i terroristi italiani latitanti in Francia ritornare in patria e nelle patrie galere. E la smetteremo con le nostre pressioni solo quando vedremo il governo francese non limitarsi alle buone intenzioni espresse a parole ma dare seguito ai fatti.

     

    Fino ad allora non crederemo ai nostri cugini d' Oltralpe che su questa vicenda, più che "parenti", si sono mostrati almeno al momento alleati dei nostri peggiori nemici.

     

    macron conte macron conte

    Quando sentiamo perciò il ministro francese degli Affari europei Nathalie Loiseau dire, come ha fatto ieri al quotidiano Le Monde, «non c' è nessun motivo per opporsi a un' eventuale estradizione dei terroristi», non ci facciamo prendere dalla naturale tentazione di esultare o di pensare che il percorso sia chiuso. Anche perché, come di solito capita, il diavolo si nasconde nei dettagli. È vero, la Loiseau ammette finalmente che «la Francia ha a lungo sottovalutato il trauma del terrorismo in Italia o Spagna e ha trattato con indifferenza la violenza indiscriminata che ha esercitato in alcuni dei nostri Paesi vicini».

    il video del governo francese contro salvini 1 il video del governo francese contro salvini 1

     

    DOTTRINA MITTERRAND Si tratta di una smentita della dottrina Mitterand, contraria all' estradizione di quei militanti politici che, accusati di crimini nel proprio Paese, avevano trovato rifugio in Francia, rinunciando pubblicamente alla lotta armata.

     

    Detto questo, però, la Loiseau aggiunge due passaggi che dovrebbero destare preoccupazioni. Il primo è quando afferma che la riconsegna dei terroristi è possibile «se la giustizia di un Paese straniero, che rispetta lo Stato di diritto, richiede l' estradizione». Tradotto, significa: deve arrivare una richiesta ufficiale da parte dell' Italia. E la Francia continua a negare che quest' atto formale sia mai giunto. Già il mese scorso Emmanuel Macron aveva sostenuto che la domanda di estradizione «non è stata ancora oggetto di alcuna richiesta ufficiale».

     

    salvini macron salvini macron

     E fonti vicine al ministero della Giustizia francese avevano sostenuto che, sul loro tavolo, «non c' è alcuna lista». In realtà, tuttavia, non solo - all' indomani della cattura di Battisti - il governo italiano aveva lavorato a una nuova documentazione da inviare alla Francia, con tanto di dossier sui diretti interessati. Ma lo stesso ministro della Giustizia italiano, Alfonso Bonafede, alcuni giorni fa aveva reso noto che «una delegazione del nostro ministero è andata in Francia per confrontarsi col ministro della Giustizia francese sui latitanti da riconsegnare» e che «si è aperto un canale importante dopo tanti anni». Ovviamente gli emissari del governo italiano non sono andati a Parigi a mani vuote ma con tanto di documentazione. Insomma la lista c' è ed è a disposizione del governo francese. Cosa stanno aspettando oltre?

     

    MACRON MATTARELLA MACRON MATTARELLA cesare battisti cesare battisti

    SCARICO DI RESPONSABILITÀ L' altro passaggio delicato riguarda il rischio di uno scarico di responsabilità. La Loiseau dice che «spetta ai giudici decidere. Sono dei magistrati che lavorano analizzando caso per caso, garantendo il rispetto di un' eventuale prescrizione dei fatti». Questo vuol dire passare la patata bollente dell' estradizione alla magistratura e non prendersi l' onere politico di una decisione in merito. Eppure sappiamo quanto sia stato proprio un indirizzo politico, quello di Mitterand, a negare l' estradizione ai terroristi italiani. Sottrarsi ora a una presa di posizione sul tema, come fa il governo francese, significa lavarsi le mani e ritardare, se non addirittura ostacolare, il processo di restituzione di quei criminali.

    matteo salvini all arrivo di cesare battisti foto mezzelani gmt026 matteo salvini all arrivo di cesare battisti foto mezzelani gmt026

     

    Solo per dare un promemoria ai francesi, vorremmo ricordare che tra i latitanti c' è gente come Giorgio Pietrostefani, fondatore di Lotta Continua, condannato per l' omicidio del commissario Calabresi; e una serie di ex brigatisti condannati all' ergastolo, da Carla Vendetti a Simonetta Giorgieri, da Enrico Villimburgo a Sergio Tornaghi fino a Marina Petrella.

     

    Già alludere a una possibile prescrizione nei loro confronti suona offensivo verso il nostro Paese. Altro che Liberté, Égalité e Fraternité. È il tempo che trionfi la Legalité.

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