Jacopo Iacoboni per www.lastampa.it
LUCA MORISI
«Luca Morisi mi fu presentato da Anna De Nicola, la titolare dell'agenzia Stilcasa di Castelnuovo del Garda. Quest'agenzia lavorava con me all'epoca, mi portò dei clienti, tra cui un giovane poco più che trentenne, elegante, molto riservato. Lo conobbi la prima volta che si faceva accompagnare dal padre, che finanziò parzialmente l'acquisto della casa». Chi parla è Andrea Lieto, l'imprenditore che vendette la casa di Belfiore a Luca Morisi, in una bella corte secentesca di grande pregio «Secondo alcuni storici, sarebbe questo, il vero palazzo di Giulietta». Un testimone eccezionale, sul caso Morisi.
LA CASA DI LUCA MORISI
Siamo nel 2007.
«La caratteristica della casa è molto particolare, Luca Morisi mise molta cura nei dettagli, una cura speciale. Ma prima mi lasci dire che ho trovato alcuni articoli, non tutti, orrendi: sa, viviamo in un paese orribile, dove c'è tutta la tutela possibile, a parole, degli omosessuali, salvo quando diventano il nemico da battere, e allora diventano froci».
Quanti metri quadrati è la casa?
PERQUISIZIONE A CASA DI LUCA MORISI
«È su due piani, ciascuno di circa ottanta metri quadrati. Tutto il piano sopra è tecnicamente un sottotetto, molto alto, molto bello, con le travi secentesche a vista, vincolatissimo: la ricostruzione del solaio andava fatta com'era. Morisi decise di farsi una grossa sala da bagno, con la jacuzzi a idromassaggio al centro della stanza. Il fatto che ci fossero feste, invitati, era cosa che iniziò dal 2007, nel 2008, quando Morisi entrò in casa. E ovviamente non hanno mai dato fastidio a nessuno".
Non era una novità.
«Non era una novità, per chi abitava lì. Sia chiaro, non era gente che schiamazzava. Le feste c'erano da anni. Dopodiché, la frequentazione che ho avuto con Morisi è stata limitata. Chiedeva di fare determinati lavori, di parlare con l'architetto, col capo cantiere. O con me. Una persona sicuramente intelligente, piacevole, molto controllata, come modi, come tutto. Assolutamente non aggressiva, nulla a che vedere con la sua Bestia.
LA CASA DI VILLEGGIATURA DI LUCA MORISI
Molto brillante, nel ragionamento. Le prima volte, io avevo ricevuto delle informazioni dalla signora che all'epoca abitava al piano sotto, che mi disse: “Morisi, che va in giro sempre bello tirato, ogni tanto capita qui con della gente che non s'immagina... che, insomma... sono tutto il contrario di lui”. La vicenda Martyanov però è completamente un'altra».
Sergey Martyanov è il russo vicino di casa di Morisi. Ha un'azienda anche lui, che fa affari con la Russia. Chi è questo misterioso personaggio?
LUCA MORISI
«È un signore che ha comprato una casa in Italia, fa immobiliare a San Pietroburgo. Fra le sue attività, è l'importatore esclusivo in Italia per la Dulevo di Parma. E tratta anche altre aziende che producono macchine movimento terra, grandi pulitrici. La moglie di Martyanov era la responsabile della filiale italiana della Banca commerciale italiana, poi Banca Intesa, a San Pietroburgo. Persona sicuramente con un buon patrimonio personale, ma non stiamo parlando di miliardari. Lui viene spesso in Italia, ogni tanto anche con le figlie. Un anno e mezzo fa voleva comprare sul Garda, poi mi disse di lasciar perdere, perché erano diminuiti gli utili della sua società. Martyanov lo sento con frequenza. Creò una società italiana, Namiana, semplicemente perché comprando materiali in Italia, voleva fatturare da una società italiana a una società russa. Leggo che ci sono segnalazioni di Bankitalia su di lui, ma questo io non lo so. Non penso sia il russo che può finanziare la Lega».
Beh, naturalmente ci possono essere anche degli intermediari, non per forza degli oligarchi.
«Certo, ma io non lo so. Sicuramente ha a che fare con l'amministrazione russa, a cui vende. Non credo si conoscesse con Morisi. Di cui va apprezzata almeno la serietà: non ci ha raccontato come i romeni fossero i nipoti di Iohannis».
LUCA MORISI
Lei lavora con i russi, c'erano altri russi nella corte di Belfiore?
«C'è un altro russo, di Mosca, che purtroppo è mancato un anno fa a New York. Il signor Yuri Matersky. Se i giornali beccavano questo, veniva fuori un romanzo: israeliano d'origine, russo di nazionalità, con passaporto anche americano... Quando comprò da me, chiese al notaio: che passaporto preferisce, russo o americano?»
Effettivamente posto interessante, questa corte di Belfiore.
«C'era anche un ex generale della Guardia di Finanza».
Lei Lieto oggi ha una società, la Socec, col sito in russo, e attività a Mosca. Perché un sito costruito nel sorgente in russo? Ha per caso capitali russi?
«No, sono tutti e solo capitali miei. Dicono che ho società nei paradisi fiscali, ma io le ho in Inghilterra, perché sull'Inghilterra nessuno dice niente?»
Beh, Londra è il paradiso dei russi.
luca morisi
«Ma opero lì solo per una questione di organizzazione. Ho un figlio piccolo, ho intenzione di lasciare a un trust, e poi a lui. Anche con Report, la storia dei miei presunti paradisi fiscali fu completamente smentita».
Come mai lavora così tanto con la Russia?
«Sono felice di poterlo chiarire. Ci sono due binari: uno, ho una serie di contatti con clienti russi che vogliono comprare case in Italia. Due, c'è l'intenzione di creare, con dei soci russi, una società nel circolo polare artico per portare anche in Italia le case fatte coi tronchi e in legno massiccio, nello stile russo, o scandinavo».
Un'ultima curiosità, Lieto, lei è leghista?
«Deluderò tanti tanti miei amici leghisti, a partire dall'ex sindaco di Verona Tosi: ma no, io votavo a sinistra».