Estratto dell'articolo di Alberto Giulini per www.corriere.it
MARCO NEBIOLO
La vicenda di Marco Nebiolo , pestato a Torino per un banale incidente, ha colpito nel profondo una famiglia molto attiva nel sociale. Accanto all’agente immobiliare, che per oltre dieci anni si è dedicato a giornalismo d’inchiesta sulla criminalità organizzata, anche la moglie Manuela Mareso ha condiviso le stesse attività. Giornalista ed esperta di comunicazione, è stata per anni la direttrice di Narcomafie, la rivista fondata dal Gruppo Abele e ricercatrice per il progetto europeo Synthetic Drugs trafficking in Three European Cities.
manuela mareso
Ora sta trascorrendo giorno e notte all’ospedale, sempre a fianco del marito che resta ricoverato in prognosi riservata nel reparto di neurochirurgia del Cto di Torino. […]
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Lei come ha saputo quanto avvenuto?
manuela mareso
«Mi aveva mandato un messaggio su Whatsapp, “Ho tamponato, ho chiamato i vigili, volevano menare”. Quel “volevano” all’imperfetto mi ha fatto subito pensare a una questione chiusa, […]Quando mi hanno detto che non si era presentato all’appuntamento con il commercialista, ho capito che lo avevano picchiato e dovevo cercarlo in ospedale».
«[…]Marco guarirà, ma io voglio capire chi siano le persone capaci di fare una cosa del genere. Presenteremo querela e non solo per la gravità del fatto ma anche perché sappiamo che ci sono persone del genere in giro. Oggi le abbiamo incontrate noi, un domani chissà… speriamo rinsaviscano e si rendano conto di quanto accaduto».
IL SEMAFORO DI CORSO UNITA DITALIA, A TORINO, DOVE E STATO AGGREDITO MARCO NEBIOLO
L’aggressore di suo marito ha solo 15 anni.
«Provo una tristezza infinita a sapere che è stato un ragazzo così giovane. Mi chiedo che razza di genitori abbia e in quale degrado sia cresciuto. Mi sono occupata per anni di volontariato con minori a rischio di devianza, quindi non riesco a esprimere un giudizio. Una persona dipende in larga parte dal contesto in cui vive, mi viene solo da pensare al degrado morale in cui deve essere cresciuto questo ragazzo. […] La notizia non mi stupisce ma mi addolora. Diciamo sempre che i giovani sono il futuro, ma se i giovani sono questi allora la situazione è davvero brutta».
Il ragazzo comunque non era da solo.
MARCO NEBIOLO
«Mi chiedo perché i due adulti che erano sulla macchina siano rimasti a guardare, senza neanche provare a fermarlo. Il ragazzo è minorenne, ma attorno a lui c’erano degli adulti. Non risponderanno di nulla? È una situazione molto triste, non si può definire altrimenti. Non sono neanche arrabbiata, sono solo affranta perché è una situazione di degrado bassissima».
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