Da open.online
claudio foti
Per conoscere i motivi dell’assoluzione dello psicoterapeuta Claudio Foti nel caso Bibbiano bisognerà attendere altri tre mesi. Ma intanto i 4 anni di pena che il fondatore della Onlus “Hansel e Gretel” aveva ricevuto per i reati di abuso d’ufficio e lesioni gravissime sono cancellati. Era il 27 giugno del 2019 quando il suo nome venne indicato nell’inchiesta sui presunti affidi illeciti nella val d’Enza.
A quasi quattro anni di distanza lui dice che «hanno vinto verità e giustizia». Ma non dimentica: «Mi hanno persino accusato di vestirmi da lupo per spaventare i bambini». E rimpiange: «Tutto ciò che ho creato è andato distrutto. Ho dedicato anima e cuore per far nascere il centro Hansel & Gretel e la gogna mediatica di questi anni l’ha raso al suolo. Mi hanno accusato di lesioni, proprio io che invece ho sempre difeso i bambini».
Una poltiglia di menzogne
Nell’intervista che oggi rilascia a La Stampa Claudio Foti dice che non dimenticherà mai il giorno dell’arresto: «Vennero a prendermi davanti ai miei figli. Ho subito quattro anni di mortificazioni e nei primi sei mesi la gogna mi ha accompagnato in tutte le giornate. Per difendermi ho dovuto portare in tribunale una valanga di prove: dossier, video, testimonianze. È stato estenuante». E nel colloquio con Antonio Giaimo ribadisce: «In questi anni è stata criminalizzata la psicoterapia del trauma, è stata accreditata la narrazione dei bambini rubati alle loro famiglie per essere dati in pasto a coppie omosessuali. Una poltiglia di menzogne, cultura razzista, speculazione politica.
claudio foti
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Le responsabilità della politica
Secondo lo psicoterapeuta «si voleva dimostrare che Claudio Foti era contro le cosiddette politiche per la famiglia che alcuni partiti sventolavano come loro vessillo». Per esempio «Matteo Salvini venne a Bibbiano a tenere un comizio, mostrava l’immagine di un bimbo portato via alla famiglia. Era falsa. Ancora una volta menzogne che suscitano indignazione: voleva essere un attacco mortale a un gruppo sociale».
Foti fa l’elenco delle accuse: «Ci paragonavano a ladri di bambini, meccanismi che fanno perdere di vista la realtà dei fatti. Mi hanno messo alla gogna pubblica. Le voglio ricordare uno dei tanti episodi che ho vissuto in questi quattro anni: sono stato cacciato da un ristorante di Reggio Emilia proprio per come ero stato dipinto da alcuni personaggi politici». E ricorda che anche il Movimento 5 Stelle se l’è presa con lui: «Già, il Pd partito di Bibbiano, diceva Luigi Di Maio. Poi ci è andato al governo insieme, ben due volte».
claudio foti dopo la condanna 3
La riabilitazione
Foti dice che dell’esperienza gli rimarranno dentro «le madri dei bambini che ho curato e conosciuto da vicino. Ecco, la loro stima e fiducia sono rimaste ed è doveroso fare una riflessione: solo chi ti conosce da vicino ti può giudicare e certe affermazioni quindi sortiscono il loro effetto solo su chi si ferma ad un livello superficiale dei fatti». Mentre adesso «tutto il mio lavoro di decenni è andato distrutto. Ma non finisce qui. Non può finire qui. In questi anni ho scritto molto, adesso è il momento di dare il via a tutta una serie di iniziative. Da questo paese non voglio un risarcimento economico. Voglio un risarcimento culturale. Girerò l’Italia per raccontare la mia storia. Il primo appuntamento in agenda è giovedì (domani, ndr). Presenterò il mio libro: “Bibbiano, dubbi e assurdità”. E mi batterò perché tutti quelli che hanno raccontato delle bugie su di me e sul mio lavoro ne rispondano».
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