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    “LA GUERRA IN UCRAINA SI CONCLUDERÀ CON UN RITORNO AI CONFINI DEL 2014, TRANNE LA CRIMEA” - IL PROFESSORE DI RELAZIONI INTERNAZIONALI VITTORIO EMANUELE PARSI: “LA CRIMEA LA SI SOTTOPONE A UN CONTROLLO INTERNAZIONALE, CON LO SCOPO DI TROVARE UNA SOLUZIONE NELL’ARCO DI UN TEMPO LUNGO, ANCHE 10 ANNI. QUANDO SENTO DIRE CHE PUÒ ARRIVARE QUALCUNO PEGGIO DI PUTIN, PENSO: E CHI PUÒ ESSERE PEGGIO DI PUTIN? HA MENTITO A TUTTI I PARTNER, HA SCATENATO UNA AGGRESSIONE SENZA MOTIVO, CONDUCE UNA GUERRA BARBARA, DEPORTA BAMBINI, AFFAMA IL TERZO MONDO. PEGGIO DI COSÌ CHI PUÒ VENIRE? - PRIGOZHIN NON AVEVA NESSUNA INTENZIONE E NESSUNA POSSIBILITÀ DI SOSTITUIRE PUTIN. I RUSSI SANNO BENISSIMO È CHE…”


     
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    Estratto dell’articolo di Maurizio Stefanini per “Libero quotidiano”

     

    vittorio emanuele parsi contro marco travaglio 3 vittorio emanuele parsi contro marco travaglio 3

    […] Vittorio Emanuele Parsi è professore ordinario di Relazioni internazionali all’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore dell’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali […]

     

    È vero che la tanto annunciata controffensiva si è già arenata?

    «Mi sembra molto prematuro parlare di un fallimento della controffensiva. […] l’Ucraina è un Paese democratico […] C’è […] l’attenzione di non sacrificare inutilmente le truppe, tanto più quelle ben addestrate […]».

    PUTIN E PRIGOZHIN PUTIN E PRIGOZHIN

     

    Ma ce la può fare l’Ucraina?

    «[…] se l’Unione Europea mantiene quello che ha programmato di fare, cioè i progetti di sostegno finanziario e militare all’Ucraina per 5 miliardi all’anno nei prossimi quattro anni, allora direi che le prospettive sono buone […] Non è che possiamo fare finta che tutto quello che ha fatto Prigozhin non sia successo, o che il rublo non sia precipitato a meno di un centesimo di euro».

     

    vladimir putin parla alla nazione dopo il colpo di stato di prigozhin vladimir putin parla alla nazione dopo il colpo di stato di prigozhin

    […] «[…] Il fronte interno russo è molto complicato da capire, perché la Russia è un autoritarismo. […] ho la sensazione che la Russia sia molto meno in grado di sostenere uno sforzo prolungato di questo tipo. […] se andiamo a guardare tutte le guerre che ci sono state negli ultimi 10 anni, possiamo vedere come il difensore ha un sostanziale vantaggio rispetto all’aggressore. […] chi difende ha un vantaggio su chi attacca molto più grande di quanto fosse convenzionalmente conosciuto. Inoltre in questo caso rispetto a una guerra in trincea stile 14-18 abbiamo in più congegni militari […]

     

    prigozhin minaccia putin prigozhin minaccia putin

    Sulla tenuta delle opinioni pubbliche occidentali, non c’è dubbio che il calcolo di Putin è questo. Moltiplicare il più possibile i problemi delle società e dei sistemi politici occidentali.

    La guerra del grano si inquadra in questa direzione. La sua propaganda è che questa guerra la Russia non può perderla. Ma io credo che tutte queste cose che vengono dette siano semplicemente irrealistiche e che se c’è un Paese che non può vincere questa guerra è la Russia».

     

    Vari analisti sostengono che se l’Occidente armasse fino in fondo l’Ucraina l’Ucraina vincerebbe, però l’Occidente ha paura del vuoto di potere che si può creare in Russia in caso di sconfitta militare. Quindi starebbe cercando un qualche punto di equilibrio.

    vittorio emanuele parsi 4 vittorio emanuele parsi 4

    «Non credo. […] A questo punto per noi Putin rappresenta in realtà un problema, non un elemento della soluzione. Non saremo certo noi a puntellare il potere di Putin. Quando sento dire che può arrivare qualcuno peggio di Putin, penso: e chi può essere peggio di Putin? È uno che ha mentito sistematicamente a tutti i partner, che ha scatenato una aggressione senza alcun motivo valido, che conduce una guerra barbara, che deporta bambini, che affama la popolazione del Terzo Mondo, non lo so. Peggio di così chi può venire? L’orco cattivo?».

    LE MASCHERE DI PRIGOZHIN E PUTIN LE MASCHERE DI PRIGOZHIN E PUTIN

     

    Prigozhin, ad esempio.

    «Prigozhin non aveva nessuna intenzione di sostituire lui Putin. Nessuna possibilità. Quando pensiamo a una sostituzione di Putin pensiamo che nella cerchia di Putin qualcuno ne deve prendere il posto. Potrebbe essere uno più falco di lui? È una possibilità.

     

    Ma c’è anche la possibilità che al posto di Putin vada qualcuno che una volta nella stanza dei bottoni stia attento ai costi che sta infliggendo al suo Paese. La cosa che anche i russi sanno benissimo è che […] in termini di prezzo che la Russia dovrà pagare alla fine di questa guerra per raggiungere comunque una forma di assestamento, un successore di Putin potrebbe avere uno sconto che Putin non avrà mai».

    VLADIMIR PUTIN E EVGENIJ PRIGOZHIN - ILLUSTRAZIONE VLADIMIR PUTIN E EVGENIJ PRIGOZHIN - ILLUSTRAZIONE

     

    Ma l’Ucraina riuscirà a riprendersi i confini internazionalmente riconosciuti?

    «[…] Questa guerra probabilmente si concluderà attraverso un combinato disposto di pressione militare sul fronte, e implosione politica del fronte interno. Io credo che si potrebbe recuperare quella che era la prima formulazione del piano di Zelensky, cioè un ritorno ai confini del 2014, tranne la Crimea. La Crimea la si sottopone a un controllo internazionale, con lo scopo di arrivare poi nell’arco di un tempo lungo, anche 10 anni, a trovare una soluzione anche a questa porzione di territorio».

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