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    BOOM! "OGGI AMO BERLUSCONI, DOMANI POTREI AMARE UNA DONNA", FRANCESCA PASCALE NO LIMITS: "IO STO CON LE SARDINE, POTREI SCENDERE IN PIAZZA CON LORO. RITROVO ELEMENTI DELLA RIVOLUZIONE LIBERALE DI FORZA ITALIA. MI AUGURO NON FACCIANO COME I GRILLINI” - NON PIANIFICO LA MIA VITA SECONDO UNO SCHEMA PRECOSTITUITO. L’UNICO CONFINE CHE VEDO NON È TRA ETERO E GAY MA TRA LIBERTÀ E REPRESSIONE, TRA DIGNITÀ E PREGIUDIZIO, TRA CULTURA E IGNORANZA"- E POI PARLA DEL SUO SILVIO


     
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    Luciana Matarese per www.huffingtonpost.it

     

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    “Guardo con interesse alle sardine, vi ritrovo elementi e quella libertà che furono propri della rivoluzione liberale di Berlusconi”. E poi: “Mi auguro non facciano come i grillini”. E ancora: “Valuterò il piacere di riscendere in piazza il 14 dicembre”. Eccola qui, la Pascale che non ti aspetti. Si parla di diritti, della necessità di continuare la battaglia per sostenere le istanze del mondo Lgbt+, e Francesca Pascale collega anche questa, che ritiene “esigenza imprescindibile”, alla spinta che sta facendo scendere nelle piazze italiane giovani e adulti, in nome della libertà di pensiero e contro Matteo Salvini.

     

    Che il leader della Lega le aggradi poco non l’ha mai nascosto, che la parola “libertà” sia al centro della sua vita pure. L’ha messa anche nel titolo dell’associazione, in difesa dei diritti della collettività arcobaleno e dei bambini e delle donne svantaggiati, che presiede e presenterà agli inizi del nuovo anno: si chiamerà “I colori della libertà”. Quella libertà che, racconta, l’ha portata, quindici anni fa e quarantanove di differenza tra loro, a legare la sua vita a Silvio Berlusconi, già tycoon delle televisioni, ai tempi di nuovo premier.

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    Lei chiama Berlusconi “il mio presidente”, dice che è “un uomo che mi ha fatto crescere e non mi ha mai tradito moralmente, che quando rientra a casa mi porta un raggio di sole”. Ripete di essersene innamorata “per la sua idea di libertà”. Quella libertà per cui ora Pascale intende impegnarsi al servizio della causa Lgbt+ - “questo è il mio futuro”, scandisce - e che le fa dire sorridendo a fior di labbra: “Oggi amo Silvio, ma se domani mi innamorassi di una donna, che male ci sarebbe?”. Quella libertà che le ha fatto scattare, a lei “berlusconiana”, “di fronte ad un periodo oscurantista”, la curiosità per le sardine.

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    “Guardo con interesse alle sardine”. Cosa intende dire?

    Si tratta di un fenomeno spontaneo, dilagante, animato da giovani, quindi va guardato con rispetto, interesse e soprattutto non va sottovalutato. Un errore che a suo tempo è stato commesso con i 5 stelle ed il risultato è quello che è oggi sotto gli occhi di tutti. Perché etichettarlo come un gruppo manovrato da ambienti di sinistra, al fine di sminuirlo? Prima di chiedersi da chi è costituto bisognerebbe riflettere sul motivo che li ha portati a scendere in piazza.

     

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    Un fiume di persone che invadono le principali città italiane è sicuramente un sussulto civico contro un linguaggio che è risultato inattuale e pericoloso, illiberale, diseducativo, in grado di innescare odio. E l’estremismo fa emergere sempre movimenti di protesta. Le sardine “pescano”, pertanto, anche tra coloro che non hanno mai votato e che mai voteranno a sinistra, incarnano l’esigenza di un cambiamento. Spero, però, che non accada quanto successo in passato ad altri.

     

    Cioè?

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    Mi auguro che le “sardine”, al fine di non perdere la propria indipendenza e per far sì che il messaggio che stanno lanciando non perda la propria autenticità, cambino idea sul diventare movimento strutturato o partito politico. Restando anima critica potranno evitare la sorte che è toccata ai grillini, prima anti-sistema, oggi in giacca e cravatta attaccati alla poltrona. Dico loro: restate indipendenti, restate liberi, siate l’anima rivoluzionaria che alberga in tutti i partiti e che pertanto non ha bisogno di etichette.

    Il movimento, per le dichiarazioni di uno dei fondatori e per il passato politico di tanti organizzatori dei flash mob che si stanno tenendo nelle varie città, è considerato di sinistra. Lei è ancora iscritta a Forza Italia o sta tentando la fuga come si dice di altri?

    Oggi gli ideali non si limitano ai concetti rigidi di destra e sinistra. Ci sono nuove categorie che si stanno definendo. Per quanto mi riguarda, non sono solo di Forza Italia, sono berlusconiana. Nessuno lo è più di me! Poi, va detto in modo netto che se una cosa è giusta, è giusta e basta, non ha colore politico.Cerchiamo, inoltre, di ricordare bene le premesse, lo spirito che ha animato la discesa in campo di Silvio Berlusconi, la nascita di Forza Italia e di quel centrodestra del 1994 che ha dato un contributo fondamentale alla democrazia compiuta dell’alternanza.

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    Che c’entra con le sardine?

    Nelle sardine ritrovo alcuni elementi della rivoluzione liberale, naturalmente attualizzati. Il messaggio azzurro infatti è sempre stato incentrato sulla libertà contro il regime, sui diritti di tutti contro i diritti dei pochi, sulla centralità della persona e la sua dignità, contro la violenza, il razzismo, le discriminazioni, attraverso un linguaggio costruttivo e mai distruttivo, che ha dato coraggio e speranza ai cittadini, mai basato sulla paura.

     

    “Odio i sovranismi, non ho particolare simpatia per Salvini”, ha detto in passato. Oltre all’antipatia verso il fronte sovranista e il leader della Lega, cosa la unisce alle sardine?

    Il messaggio forte che queste piazze stanno dando mira a riaffermare la democrazia, il bene comune, la libertà, il dialogo, l’inclusione, la solidarietà. Princìpi che la comunicazione sovranista, con i suoi inevitabili effetti a 360 gradi, sta marginalizzando, creando oggettivamente un clima che porta inevitabilmente all’intolleranza, alla demonizzazione del nemico, alla mancanza di rispetto, all’incitamento e alla continua contrapposizione.

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    Certo, la vera sfida sarà trasformare gli ideali in azioni concrete. Quella che auspico pertanto, per il bene del nostro paese, è una nuova rivoluzione culturale. L’intolleranza non si combatte solo con la politica, anche se questa è uno strumento fondamentale. Ci vuole uno scatto di reni da parte di tutta la società, che parta da ognuno di noi. Dobbiamo mobilitarci e assumerci le nostre responsabilità, ad iniziare dalle scuole, approfondendo la storia, la Costituzione, attualizzandone valori e insegnamenti. 

     

    Il 14 dicembre andrà in Piazza San Giovanni a Roma per la prima grande manifestazione nazionale delle sardine?

    Se le sardine, oltre al moto di ribellione verso l’intolleranza sapranno interpretare lo spirito democratico e liberale di chi oggi non vuol rassegnarsi ad un’Italia che sia un monocolore e sovranista, penso che valuterò il piacere di riscendere in piazza per la libertà di tutti.

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    Scusi, ma il suo compagno, Silvio Berlusconi, alleato di Salvini, è a conoscenza di questo?

    Voglio ribadire che un conto è la rivoluzione liberale di Silvio Berlusconi, un conto l’estremismo sovranista. Ecco perché sento di espormi! Per dire a tutti i liberali, a quel popolo di centrodestra, anche a quello che non ci vota più, che deve risvegliare i propri sentimenti, riaffermare con coraggio i propri valori, anche attraverso l’indignazione. Il presidente è stato il primo vero interprete dei desideri del popolo, sin dalla discesa in campo, ma lui ha saputo trasformare la paura in speranza, in voglia di cambiare, per questo non mi rassegno. 

     

    Crede ancora in Forza Italia, insomma.

    Credo ancora in quella Forza Italia che, a parte il mio presidente, ha avuto degli interpreti abbastanza mediocri. Silvio Berlusconi non ha mai utilizzato un linguaggio razzista e, soprattutto non ha mai lasciato le persone in mare; ha davvero contrastato l’immigrazione clandestina, facendo accordi direttamente con l’Africa. Ricordo al Ministero dell’Interno un galantuomo, Roberto Maroni, per dire che non ho nulla contro quella Lega che era parte allora di un centrodestra inclusivo e non esclusivo.

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    Io da cristiana sono cresciuta con valori diversi rispetto a chi si rivolge al prossimo con: zingaro, puttana, sporco negro, terrone, frocio. Queste le sembrano parole cristiane? Il cristianesimo è l’opposto. Gesù era straniero in patria, ebreo, perdonava, accoglieva, moltiplicava la ricchezza per distribuirla senza chiedere nulla in cambio. Come è scaduta la politica oggi: da un lato Salvini, a rappresentare un centrodestra completamente snaturato, e dall’altro Di Maio e Toninelli. Quando il vero centrodestra era tenuto insieme da Berlusconi, i suoi oppositori erano l’illuminato Pannella, Amato, Veltroni, Rutelli e Bertinotti, uomini da cui mi divide quasi tutto, ma dei quali non posso non riconoscere preparazione e cultura.

     

    A proposito di battaglie culturali e della sua “I colori della libertà”, ha detto di aver pensato a questa costituenda associazione “anche nel mio interesse”. Cosa intendeva?

    Lo intendevo da cittadina libera che crede nella libertà. Ognuno di noi deve sempre pensare che i diritti negati agli altri potrebbero essere i propri.

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    “Né etero né gay, sono libera”, ha dichiarato. Più volte hanno detto che “è lesbica”. Lei ha rilanciato “Amo Berlusconi, ma se domani scegliessi di vivere in una famiglia arcobaleno?”.

    Il clamore e la curiosità che suscita questa mia dichiarazione sono il sintomo che c’è ancora tanto da fare... non amo le definizioni, né le categorie. Oggi amo Silvio ma se domani mi innamorassi di una donna, che male ci sarebbe?L’amore è il principio cardine della vita e all’interno di quello tutto è possibile. Quindi non pianifico la mia vita secondo uno schema precostituito. L’unico confine che vedo non è tra eterosessuali e gay ma tra libertà e repressione, tra dignità e pregiudizio, tra cultura e ignoranza.

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