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    VECCHIETTI ALLA RISCOSSA – DOPO LA VITTORIA DEL 29ENNE DEL POTRO A INDIAN WELLS, ISNER TRIONFA A MIAMI A QUASI 33 ANNI – GLI ULTIMI 6 SLAM? TUTTI CONQUISTATI DA OVER 30 E L’ETÀ MEDIA DEI "TOP TEN" È LA PIÙ ALTA DI SEMPRE – E LA "NEXT GEN"? ZVEREV E’ GIA’ UN MEZZO CRAC MA... – VIDEO


     
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    isner isner

    Riccardo Crivelli per la Gazzetta dello Sport

     

    Gli ultimi sei Slam? Tutti over 30, dagli Us Open 2016 vinti da Wawrinka (poi tre di Federer e due di Nadal). E i primi due Masters 1000 di stagione sul cemento americano?

    A un quasi trentenne (li farà a settembre), Del Potro, e a uno che il 3 davanti nell' età ce l' ha da due anni e 10 mesi, John Isner, diventato a Miami il più vecchio giocatore della storia a conquistare il suo primo Masters 1000.

     

    INVECCHIAMENTO Intendiamoci, la Next Gen non è più soltanto una straordinaria suggestione sospesa tra marketing e speranza: Zverev a parte, che è già un mezzo crac, i Chung, i Khachanov, i Coric e i Tiafoe in questo inizio di stagione hanno dimostrato di poter vincere tornei, quindi di non essere così lontani dal Gotha. Ma adesso devono fare il salto che è mancato fin qui, ad esempio, ai giocatori nati nella prima metà degli anni 90, la capacità di trasformarsi con continuità in Slam contender, cioè di competere al livello più alto.

    isner isner

     

    Ma che il mondo del tennis sia cambiato, spostando l' equilibrio verso le generazioni più esperte, al netto di fenomeni alla Nadal (uno Slam e sei Masters 1000 prima dei vent' anni), è certificato anche dalle classifiche. Nel 2002, alla fine della stagione, i primi 10 del mondo sommavano 246 anni di età (quindi una media di 24.6), nel 2007 erano scesi a 24.1, ma nel 2012 la media si era già impennata a 26.9, per raggiungere il picco a fine 2017, con 27.6. Di più: nelle classifiche pubblicate ieri, il dato indica 28 anni e mezzo per i top ten (dove è rientrato pure Isner), il più alto di sempre.

     

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    Sono tanti i fattori che incidono: progressi delle metodologie d' allenamento, alimentazione più curata, abilità di amministrarsi in un calendario ormai divenuto massacrante e senza soste. Ma conta soprattutto la mente: i Del Potro e gli Isner, abituati da sempre a confrontarsi con la più forte generazione di sempre, sanno come gestire i momenti caldi delle partite. E infatti a Miami Zverev, avanti di un set e fisicamente più centrato, ha finito per sciogliersi sul 4-4 del terzo. Una situazione di punteggio in cui, per dirla con Borg (a proposito di talenti precoci), tutti sono capaci di arrivare; ma solo pochissimi eletti poi sono in grado di vincere gli altri due game.

    (ha collaborato Luca Marianantoni) 

     

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