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    PASTICCE-RAI – ENORME FIGURA DA PERACOTTARI DEI PARLAMENTARI CHE IERI HANNO SCELTO 4 PENSIONATI PER IL CDA RAI, VIOLANDO LA LEGGE – LE COLPE DEI FUNZIONARI DELLA COMMISSIONE DI VIGILANZA, CHE NON HANNO AVVERTITO I DEPUTATI


     
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    Roberto - Fico -foto-Corrieredelmezzogiorno-380x252 Roberto - Fico -foto-Corrieredelmezzogiorno-380x252

    Certo, da bravo grillino situazionista, Roberto Fico magari si starà sganasciando dalle risate a vedere che razza di pasticcio hanno combinato ieri i suoi colleghi della Commissione di vigilanza sulla Rai, con la nomina di 4 pensionati che adesso, probabilmente, dovranno lavorare gratis e scadranno tra un anno. Ma come presidente della Vigilanza dovrebbe tornare subito serio e convocare i funzionari della commissione per far loro un cazziatone epocale: erano loro che dovevano avvertire i commissari che si stavano cacciando in un vicolo cieco.

     

    anna maria tarantola e roberto fico in commissione di vigilanza rai anna maria tarantola e roberto fico in commissione di vigilanza rai

    Una norma della riforma Madia prevede che nella Pubblica amministrazione non si possano più dare incarichi retribuiti ai pensionati. Per questo motivo adesso bisogna trovare il modo di sanare la posizione dei neo consiglieri Carlo Freccero, Guelfo Guelfi, Arturo Diaconale e Giancarlo Mazzuca.

     

    Guelfo Guelfi Guelfo Guelfi

    I partiti che hanno fatto la frittata ora sosterranno che il regime transitorio della legge Gasparri, prevedendo una lista unica, sposta la nomina sulle Camere, che non sono Pubblica amministrazione. Ma è una notevole forzatura, perché tutte le nomine sono formalmente sul Tesoro, che è pubblica amministrazione. E la Rai, controllata al 100%, ne fa parte, come è stato confermato anche dalla magistratura nel caso di Augusto Minzolini.

     

    carlo freccero servizio pubblico carlo freccero servizio pubblico

    Il problema degli incarichi ai pensionati è ben noto all’ufficio legislativo del Tesoro, che vaglia decine di nomine nelle controllate, e anche a Palazzo Chigi, dove il problema recentemente si è posto per l’incarico di consigliere del premier affidato a Franco Bassanini (che infatti lavora gratis).

     

    Insomma, sarebbe bastato che ieri qualche funzionario della Camera chiamasse via XX Settembre o Palazzo Chigi e si sarebbe evitata questa figuraccia da peracottari. 

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