Estratto dell’articolo di Giusi Fasano per il “Corriere della Sera”
patrick zaki a bologna
«Quando ero in carcere, i primi tempi, ho ricevuto delle lettere da diverse scuole elementari italiane. Erano bambini che mi scrivevano per farmi coraggio. Il giorno che le ho lette per la prima volta ero particolarmente giù e le loro parole mi hanno scaldato il cuore, mi hanno dato forza. […] Vorrei parlare di diritti umani ai bambini che mi hanno consolato e incoraggiato in un momento così buio perché sono convinto che la cultura dei diritti umani, i concetti di diversità, inclusione, passano dall’educazione e, quindi, anche dalla scuola». È un Patrick Zaki inedito, quello che racconta dei bambini […]
patrick zaki a bologna 1
È una celebrità...
«Come vede mi salutano tutti, mi fermano. È un’accoglienza veramente fantastica.
Prima una signora che avrà avuto 80 anni mi è venuta vicina e mi ha toccato la faccia. Mi ha detto “Non riesco a credere che tu sia di nuovo qui, sono molto felice per te”».
È così anche nel suo Paese, in Egitto?
«A essere onesto devo dire che nei giorni scorsi, dopo la grazia, ho visto crescere moltissimo anche nel mio Paese il sostegno nei miei confronti, perfino sul fronte politico.
Molto più di quanto fosse accaduto in questi anni». […] «[…] sono stato fortunato perché ho avuto un sostegno incredibile e alla fine ce l’ho fatta. Adesso tocca a me fare la mia parte, e voglio farla come attivista e difensore dei diritti umani. È la mia strada, è il mio futuro».
patrick zaki a bologna
Le hanno già chiesto un impegno in politica?
«No. Ho ancora molto da imparare e fare. E se anche arrivasse una richiesta per un ruolo politico la utilizzerei sempre per la causa dei diritti umani. Anche tutta questa visibilità: voglio che diventi uno strumento, la voglio usare per difendere chi non ha voce né volto, e magari è in una cella da anni come prigioniero di coscienza. Non importa se nel mio Paese o altrove».
Lei ha detto che rimarrà a Bologna due settimane. Ha programmato una tappa a Roma nei palazzi politici del governo italiano?
patrick zaki con giovanni molari all aeroporto di milano malpensa
«Non ho ricevuto inviti quindi no, non c’è in programma nessuna tappa del genere. Forse andrò a Roma da Amnesty che mi ha invitato […]».
Ritiene chiusa la polemica sul volo di Stato rifiutato?
«Sì. Per me è chiusa. Ho ringraziato più volte il governo italiano, com’era giusto. Ho apprezzato molto gli sforzi fatti. Quello che non voglio è che qualcuno un giorno possa dirmi: tu sei stato da questa o da quest’altra parte. Io sono e voglio essere indipendente. La sola parte da cui voglio stare è quella dei diritti umani».
patrick zaki
Ha un messaggio per il governo egiziano?
«Sì. Che nel mio Paese abbiamo bisogno di più apertura, di più libertà. Dobbiamo rilasciare i prigionieri di coscienza, dobbiamo dare più spazio alla società civile, alle donne, ai giornalisti. Spero che molti altri possano avere la grazia...».
Lei ripete di voler fare l’attivista per i diritti umani e come sa bene non è un’attività priva di rischi nel suo Egitto. Non ha paura di un nuovo arresto?
«Non ho paura perché sono convinto di avere la ragione umana dalla mia parte. E poi, come dicevo, adesso anche in Egitto mi conoscono tutti come qui in Italia e questo forse potrà aiutare la causa e proteggermi un po’ dai rischi». […]
patrick zaki
A proposito di futuro. Il matrimonio con Reny?
«Il 9 settembre, in Egitto». […]