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    PAURA A BOLOGNA! FOCOLAIO COVID ALLA BARTOLINI: OLTRE 40 POSITIVI. CHIUSO IL MAGAZZINO - L’AZIENDA DI TRASPORTI CONTINUA A RESTARE APERTA E ATTIVA SOPRATTUTTO NELLA PARTE LOGISTICA E NELLE CONSEGNE. PRONTI I TEST A TAPPETO ATTRAVERSO TAMPONI A TUTTI I DIPENDENTI…


     
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    Francesco Moroni per ilrestodelcarlino.it
     

    bartolini bologna bartolini bologna

    I primi due casi di positività al Coronavirus qualche giorno fa, la paura del contagio che torna prepotente, le misure preventive a scopo precauzionale dopo gli insegnamenti della pandemia.
     
    Sale l’ansia nello stabilimento dell’azienda di trasporti Bartolini, alle Roveri, dove si è verificato quello che medici e scienziati chiamano cluster (tradotto letteralmente ‘grappolo’, cioè lo stadio di diffusione che precede il focolaio, prima della pandemia): due magazzinieri sono stati trovati positivi al Covid-19 nei giorni scorsi, con la direzione che ha deciso di chiudere il magazzino a scopo precauzionale.
     
    L’azienda, però, non ha chiuso i battenti, continua a restare aperta e attiva soprattutto nella parte logistica e nelle consegne. Il lavoro, quindi, non si è interrotto. I due casi di Covid registrati avrebbero fatto scattare – com’è facile immaginare – l’attenzione alle stelle, tanto da far procedere immediatamente alla chiusura del deposito e allo screening al resto del personale.

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    Il risultato? Un malato, quindi con sintomi che rispecchiano la presenza del virus, e 44 positivi, ma asintomatici. E da Uil Trasporti, intanto, Maurizio Lago sottolinea come i contagi «riguardino anche due autisti» e come «sia stata allontanata la cooperativa operante in azienda: già oggi, dovrebbe insediarsi Cfp al suo posto». Sempre oggi, anche se non è stato possibile avere conferme da parte dell’azienda, l’intenzione sarebbe quella di procedere con test a tappeto, attraverso tamponi a tutti i possibili dipendenti entrati a contatto con i positivi, per scovare ulteriori eventuali contagiati e arrivare ad avere un quadro generale chiaro. Capire, dunque, se il cluster possa essersi trasformato effettivamente in un focolaio vero e proprio, con numeri ben più ampi, e il virus possa aver cominciato a circolare anche in altri comparti e non soltanto nel magazzino.
     
    Alcune informazioni sono cominciate a trapelare attraverso SI Cobas, declinazione intercategoriale del sindacato autonomo, che aveva pubblicato un comunicato lunedì relativo alla situazione nella sede di Bartolini in via Cerodolo. Un testo che, nel dettaglio, raccontava di «quattro operai colpiti dal Coronavirus», poi «saliti a 12». Il sindacato, tra l’altro, rivendicava anche l’azione decisa che ha portato alla «chiusura del magazzino» alle Roveri e il conseguente «controllo a tampone per tutti gli operai»

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