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    PAZZI PER MARINO – NON SOLO LA FERILLONA, FIORELLO, GASSMAN, ANCHE DUEMILA ROMANI SCENDONO IN PIAZZA E GRIDANO: “NOI CON MARINO, VOI CON IL PADRINO” -DUELLO TRA CAZZARI: "RENZI VAFFANCULO" – ORFINI ACCUSATO DI AVER “INFORMATO MALE” RENZI


     
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    Maria Corbi per “la Stampa

     

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    Piazza del Campidoglio, ore 12. Anzi piazza «del marziano», perché sotto il Marco Aurelio sono arrivati in tanti, forse duemila, a sostenere Ignazio Marino. O solo a contestare il pd «reo» di averglielo «scippato». I fedelissimi del sindaco si mescolano alla gente comune, ai militanti, ai turisti che guardano attoniti.

     

    Pino che da sempre ha la tessera del pd (ma le ha avute tutte, pci, ds, Ulivo...) insiste sul punto: «Era lui il vero antidoto alle infiltrazioni mafiose in Campidoglio. Ma il processo gli darà ragione. Ne vedremo e sentiremo delle belle....». «Non gli hanno lasciato nemmeno la soddisfazione di presenziare nel primo giorno del processo di Mafia Capitale con la fascia tricolore», dice un fedelissimo del sindaco.

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    Sono in tanti in piazza , ma non ci sono i «vip», i voti noti che pure in queste ore via social e con interviste hanno dato l’appoggio al sindaco cacciato. Alessandro Gassmann, Nicola Piovani, Sabrina Ferilli, Fiorello. «E che aspettano a venì?», sospira Lucietta che di anni ne ha 78 e che ha preferito saltare il pranzo della domenica con i nipoti per dare sostegno a Marino: «A me le ingiustizie me fanno incazzà...». 


    Ce ne è anche per i giornalisti :«L’abbiamo eletto democraticamente e non decidete voi di cambiare il voto deciso dai noi», si infervora un’atra manifestante. « Difendiamo la democrazia. E’ gravissimo quello che ha fatto la stampa». 

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    I cartelli parlano di scippo, di ingiustizia. «Noi con Marino voi con il padrino». È Mafia capitale, il leit motiv di questo sit in organizzato su Facebook nella pagina «Basta guardare, #Movemose». «E’ stata una congiura contro un uomo che non ci stava a mettere nei consigli di amministrazione i compagnucci di partito», spiega uno dei membri dello staff di Marino.

     

    «Pensavano di poterlo controllare e invece lui è un cane sciolto. Ha resistito a pressioni incredibili. Si con gli scontrini ha sbagliato, ma non aspettavano altro per farlo fuori. Era da tempo che la clessidra era partita. Ma aspettate e vedrete, il processo a Mafia Capitale svelerà molte cose e dopo di allora voglio vedere chi voterà ancora partito democratico a Roma». 

    MANIFESTAZIONE PER MARINO MANIFESTAZIONE PER MARINO


    Non esistono nemici esterni. Questa guerra si consuma tutta dentro il Pd. Sono del Pd, elettori e tesserati, segretari di circoli, la stragrande maggioranza dei manifestanti. C’è anche il deputato Marco Miccoli. «C’è una divisione nel Partito e nell’elettorato determinata dalle scelte del commissario Pd. Sono stati cancellati gli organismi dirigenti, non si è avvertito cosa succedeva in città, nell’elettorato e nel partito». Parole di accusa che hanno un destinatario, Matteo Orfini, reo di avere raccontato male a Renzi quello che accadeva a Roma.

    MANIFESTAZIONE PER MARINO MANIFESTAZIONE PER MARINO


    Emozione, rabbia, sconcerto. Sono tante le emozioni che si addensano su questa piazza dove poco prima delle 13 arriva anche Marino. «O capitano, mio capitano». Si evoca la poesia che Walt Whitman scrisse dopo l’assassinio del presidente Abramo Lincoln e che il«prof» Robin Williams leggeva ai suoi studenti nel film «L’attimo fuggente». «Sindaco, mio sindaco». In momenti di panico, l’enfasi è un’ospite inevitabile.

    MARINO ORFINI MARINO ORFINI

     

    E lui, Marino, si commuove. Spiega che non voleva venire «per evitare strumentalizzazioni», e che lo ha fatto solo per ringraziare chi ha rinunciato a un giorno di festa per sostenerlo. Cammina lentamente tra ali di folla, il sorriso tirato, la cravatta rossa, la camicia bianca. Si lascia abbracciare, stringe mani, poi sale sulle scale che portano al suo ufficio.


    Su Facebook il suo grazie ai fans: «Siete un patrimonio che Roma non può e non deve perdere». «Voi che vi attivate, che coinvolgete, che mettete in moto la nostra coscienza collettiva, voi siete il sale della democrazia e costituite un patrimonio che Roma non può e non deve perdere». Un arrivederci più che un addio. La piazza ne è sicura. «Si ripresenterà e lo rivoteremo». 

    matteo orfini matteo orfini

     

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