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    IL VOTO SUL DDL ZAN E’ STATA LA PROVA GENERALE PER IL VIETNAM SULL’ELEZIONE DEL CAPO DELLO STATO - PD IN FIBRILLAZIONE: "RENZI VA A DESTRA" - IL VICE SEGRETARIO DEM PROVENZANO: "SONO MANOVRE SUL QUIRINALE MA NON SOLO..." – I RENZIANI FANNO NOTARE CHE NELLA SETTIMANA IN CUI LETTA E CONTE SI SONO VISTI PER IMPOSTARE LA BATTAGLIA DEL QUIRINALE, I DUE DIMOSTRANO DI NON CONTROLLARE I GRUPPI…


     
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    Annalisa Cuzzocrea per repubblica.it

     

    ENRICO LETTA ENRICO LETTA

    La colpa, si affrettano tutti a cercare. Di chi è la colpa? La responsabilità del fatto che per la seconda volta le richieste - le speranze - del mondo Lgbtq sono state tradite con un voto in Parlamento che è un agguato. 

     

    8...)

    E si è infranta anche l'idea del nuovo Ulivo lettiano. Perché mancano molti più voti di quelli che ci si aspettava anche nella peggiore delle ipotesi. E quindi sì il centrodestra ha votato compatto in barba ad alcune dichiarazioni liberali e libertarie di Forza Italia. E certo del gruppo misto non ci si può fidare e i senatori di Alternativa c'è hanno voluto inviare un segnale: vedete che anche fuori dai 5 stelle contiamo? Anzi, forse, contiamo di più.

     

    Berlusconi Renzi Berlusconi Renzi

     

    Ma ne mancano altri, di voti. Ci sono franchi tiratori da qualche parte, nel Pd, nei 5 stelle, tra i renziani. 

     

    (...) 

    Dice il vicesegretario pd Peppe Provenzano: "Gli italiani sanno di chi è la responsabilità. Sono mesi che Italia Viva ha fatto un voltafaccia su Zan. Sono manovre per il Colle, ma non solo: è lo scivolamento in un altro campo politico. Si è visto con Micciché in Sicilia. Si sono seduti con la destra peggiore di sempre, dalla parte sbagliata della storia. Non hanno voltato le spalle al Pd, ma all'Italia migliore".

     

    GIUSEPPE CONTE GIUSEPPE CONTE

    Da Italia Viva filtra che, anche se fosse, sono mancati comunque altri voti. E che nella settimana in cui Letta e Conte si sono visti per impostare la battaglia del Quirinale, i due dimostrano di non controllare i gruppi. Di non poter essere quindi in alcun modo affidabili, se a un quarto scrutinio per il Colle la conta si facesse sul filo. Per non dire delle scarse possibilità che gli stessi attori danno alla nascita di un nuovo Ulivo, da Conte a Renzi. (...)

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