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    PECCARE IN NOME DI BIO - 5 MILIONI DI MULTA A ENI: PER L'ANTITRUST LA SUA PUBBLICITÀ SUL BIO-CARBURANTE ERA INGANNEVOLE E HA SANZIONATO IL COLOSSO CON IL MASSIMO PREVISTO DALLA LEGGE - IL GASOLIO PER CAMION ''È UN PRODOTTO ALTAMENTE INQUINANTE E CHE, EVIDENTEMENTE, NON PUÒ ESSERE CONSIDERATO "GREEN" NÉ TANTOMENO ATTRAVERSO IL SUO UTILIZZO È POSSIBILE PRENDERSI CURA DELL' AMBIENTE''


     
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    Francesco Spini per “la Stampa

     

    eni diesel+ eni diesel+

    Si fa presto a dire "green". In un momento in cui i cambiamenti climatici rendono la tutela dell' ambiente una priorità per tutte le aziende, il colosso petrolifero Eni inciampa sul carburante verde. La pubblicità che ne esalta le doti di ecosostenibilità e ne sottolinea l' efficacia nelle riduzione dei consumi finisce nel mirino dell' Antitrust che la boccia in quanto giudicata «ingannevole»: il gruppo del cane a sei zampe dovrà pagare una multa da 5 milioni, il massimo previsto dal Codice del Consumo.

     

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    Solo un pizzicotto, forse, per chi fattura ogni anno nell' ordine dei 77 miliardi di euro, ma a San Donato sono decisi a dare battaglia, presentando ricorso al Tar del Lazio.

    Il prodotto in questione si chiama «Eni Diesel+». Secondo gli spot assicurerebbe «fino al 40%» di riduzione delle emissioni gassose e in media del 5% di anidride carbonica, oltre a una riduzione dei consumi «fino al 4%», aggiungendo frasi come «green/componente green», «rinnovabile» e «aiuta l' ambiente».

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    Questo perché tale carburante è ottenuto miscelando un 85% di gasolio minerale (il cosiddetto petrodiesel) e un 15% di gasolio di origine vegetale, un biodiesel chiamato da Eni, appunto, «green diesel». Si tratta di un carburante ottenuto da olio di palma (per lo più) e da olii esausti lavorati da grassi vegetali attraverso un processo di idrogenazione eseguito nelle raffinerie di Venezia e di Gela.

     

    Secondo l' Antitrust la qualificazione del prodotto finale come «green» viene utilizzata «in maniera suggestiva» per «evocare il minore o ridotto impatto ambientale del prodotti». Invece i messaggi «riguardano un gasolio per autotrazione, ovvero un carburante che per sua natura è un prodotto altamente inquinante e che, evidentemente, non può essere considerato "green" né tantomeno attraverso il suo utilizzo è possibile prendersi cura dell' ambiente». Ciò vale anche per la sola componente di biodiesel.

    CLAUDIO DESCALZI CLAUDIO DESCALZI

     

    Nelle sue risultanze istruttorie l' authority guidata da Roberto Rustichelli non conferma «in quanto parziali» e «non adeguatamente contestualizzate» nemmeno i numeri relativi alla riduzioni di emissioni gassose e ai consumi. Eni ricorrerà al Tar del Lazio. La società esprime «grande sorpresa» per la decisione. Fa notare che l' autorità non mette in discussione le «performance ambientali migliori rispetto ai carburanti tradizionali» ma «si contestano le modalità espressive», in specie «la parola "green"». Argomentazioni «semantiche» che Eni «non ritiene condivisibili» e che finiranno dritte al Tar.

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