Estratto dell’articolo Daniele Sparisci per il “Corriere della Sera”
pecco bagnaia
Gli occhiali scuri, i jeans a nascondere una grande fasciatura sulla gamba destra, la sorella Carola gli porta il casco, la voglia di non perdere tempo, di far sembrare normale quello che normale non è. Il supereroe della porta accanto: mentre attorno a lui rimbombano grida di «miracolo», Pecco Bagnaia controlla l’orologio. Fa una smorfia sullo sgabello: «Che male al sedere...». Ogni secondo conta in questo ritorno in sella a cinque giorni dalla tragedia sfiorata a Barcellona. […]
Terapia, piccoli allenamenti, cyclette, ha chiesto di modificare la tuta per allargarla nella zona dell’arto dolorante: «L’ematoma va dal ginocchio fino al piede, potrebbe essere un problema muovere la gamba». Dopo aver ricevuto il via libera dai medici, stamattina guiderà la Ducati nelle libere.
pecco bagnaia arriva a misano in motorino
Non è venuto per fare la comparsa sul tracciato di cui conosce ogni pietra, dove nelle ultime tre edizioni del Gp di San Marino e della Riviera ha raccolto due vittorie e un secondo posto. «Vediamo come mi sentirò in moto, è la mia gara di casa, conosco a memoria la pista e voglio fare bene». Per mantenere l’ampio margine in classifica (+50 punti su Martin) e mettere le mani sul secondo titolo.
Sembra di rivedere lo spirito con cui Sofia Goggia si presentò al cancelletto della libera olimpica in Cina, 23 giorni dopo l’infortunio e l’operazione. Chi sta intorno a Pecco, dentro al box Ducati, dice che «è all’80% della forma». […]
«Dell’incidente ricordo ogni istante — racconta—, l’anteriore che “pompava”, chiaro segno che stai per essere disarcionato. È stata la scivolata più lunga della mia vita. Il volo interminabile, il “bang” dell’airbag, mi sono preparato all’impatto, mi succede spesso di cadere così al Ranch (di Valentino Rossi ndr ). Ma il colpo con l’asfalto è stato molto forte».
pecco bagnaia
Dopo sono stati momenti di terrore, sdraiato in terra in mezzo a una giungla di moto, li descrive così nella sala della pista intitolata al povero Marco Simoncelli, morto in un incidente simile nel 2011 a Sepang: «Binder mi è salito sulle gambe, ho visto gli altri e ho sperato che nessun altro mi venisse addosso, la situazione era drammatica. Un miracolo? No, una serie di circostanze fortunate: Martin e Binder sono stati bravissimi, erano dietro di me e hanno cercato di evitare il peggio. Le protezioni dell’Alpinestars hanno retto, e poi il precedente incidente di Enea (Bastianini, il compagno in Ducati, infortunatosi nella prima partenza del Montmelò ndr ) ha spaccato il gruppo togliendo cinque moto, anche quello mi ha aiutato».
Pecco ora cerca risposte, dal suo fisico ma soprattutto dal fornitore delle gomme: «Dai nostri dati è chiaro, non ho sbagliato io né si sono verificati problemi elettronici o meccanici. Attendo l’analisi della Michelin, senza una spiegazione diventa tutto più difficile». Tuona contro il circuito catalano: «L’asfalto è disastroso, non si può più gareggiare lì». […]
gp catalogna pecco bagnaia gp catalogna pecco bagnaia bagnaia gp austria pecco bagnaia