Paolo Mastrolilli per "la Stampa"
la famiglia di molly everette gibson 2
Molly Gibson è nata all' età di 27 anni, e quando è stata concepita sua madre Tina aveva appena dodici mesi. Spiegheremo tra un attimo il perché, ma questa è la storia di un record mondiale, che dimostra insieme gli straordinari successi ottenuti dalla scienza, e i dilemmi etici altrettanto eccezionali che ci pone.
Tina Gibson è un' insegnate elementare di 29 anni, che vive in Tennessee col marito Ben, 36 anni, analista della sicurezza cibernetica. Come tante altre coppie sognavano di avere parecchi figli, ma la natura si era messa di traverso. Quando la loro infertilità si era dimostrata insormontabile, avevano deciso di puntare sull' adozione. A quel punto, però, la madre di Tina si era fatta avanti con una proposta singolare.
molly everette gibson e la sorellina
La storia Sfogliando un giornale aveva visto la pubblicità del National Embryo Donation Center, organizzazione non profit cristiana basata a Knoxville, che si occupa delle donazioni degli embrioni congelati. Negli Stati Uniti molte coppie usano questa pratica, per preservare la possibilità di procreare quando saranno pronte ad avere figli, anche se a quel punto non potrebbero più farlo in maniera naturale.
Quindi congelano gli embrioni e poi li impiantano in un altro momento.
Alcune coppie però cambiano idea, si separano, oppure generano più feti potenziali di quanti ne possono usare, o di quanti figli vogliono avere. A questo punto le opzioni possibili diventano tre: abbandonare gli embrioni congelati, donarli alla scienza per la ricerca, oppure offrirli per l' adozione.
molly everette gibson 1
Le associazioni Le prime due comportano la fine di una vita potenziale, e quindi i movimenti pro life sono contrari; la terza invece la salva, e perciò la sostengono, qualunque sia l' opinione che hanno a monte sulla fertilizzazione in vitro. Questo è il motivo per cui il National Embryo Donation Center promuove le adozioni, che riguardano circa un milione di embrioni congelati negli Usa. Ogni anno ne facilitano oltre mille, con una percentuale di successo del 54 per cento , e offrono l' opzione di entrare in contatto con i genitori biologici o lasciarli anonimi.
Quando Tina e Ben hanno scoperto l' esistenza di questa possibilità, non hanno avuto dubbi: «Stavamo pensando all' adozione tradizionale, ma l' idea di avere un figlio ci ha conquistati». Quindi hanno avviato la pratica, con poche condizioni: «Siamo entrambi bassi, perciò abbiamo chiesto un embrione di genitori non alti». Il dottor Jeffrey Keenan, direttore del Nedc, ha trovato il candidato giusto, ma singolare. «Ci ha proposto un embrione congelato da 24 anni. Noi avevamo molta paura l' età compromettesse la riuscita dell' adozione, ma abbiamo accettato lo stesso».
la famiglia di molly everette gibson 1
Così nel novembre del 2017 è nata Emma, che allora deteneva il record mondiale di anzianità. Due anni dopo i Gibson hanno deciso di riprovare, e Keenan gli ha proposto un altro embrione della stessa coppia, stavolta congelato nell' ottobre del 1992, quando la futura madre Tina era una neonata. Anche questa operazione ha funzionato, e un mese fa è nata Molly.
«Quando avevamo avuto Emma - ha raccontato la coppia - eravamo incantati, ma ora lo siamo ancora di più. Se qualche anno fa ci avessero detto che avremmo avuto due bambine, non ci avremmo creduto. Invece adesso siamo qui, con Emma felice, che presenta a tutti Molly così: «Questa è la mia sorellina».
molly everette gibson 3
Le polemiche Il dottor Keenan naturalmente è soddisfatto, anche perché questa storia dimostra che «l' età degli embrioni non è una ragione per buttarli via». I dilemmi etici però rimangono. Davanti alla felicità dei Gibson, e alla vita di Molly, nessuno può obiettare. Resta però il problema dell' altro milione di embrioni non adottati, la decisione originale di generarli e conservarli, le polemiche sulla scienza, che invece potrebbe usarli appena vengono creati per prelevare le cellule staminali da utilizzare per salvare altre vite.
La storia è diversa, ma ad esempio per fare i test sugli anticorpi monoclonali che combattono il Covid 19 sono state usate cellule derivate da un aborto.
Questioni etiche su cui è bene riflettere, perché il progresso della scienza è destinato a moltiplicarle nel nostro futuro.
molly everette gibson 2 molly everette gibson e la mamma