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    MANCA SOLO LA BOCCIOFILA - PER ALITALIA, IL GOVERNO E DELTA VOGLIONO METTERE IN MEZZO FERROVIE, POSTE E FINTECNA, E HANNO BUSSATO PURE A FINCANTIERI. UNA SPECIE DI ''CAPITANI CORAGGIOSI'' COME QUELLI CHE RADUNÒ BERLUSCONI NEL 2008, SOLO CHE STAVOLTA I SOLDI SONO NOSTRI, VISTO CHE SI TRATTA DI CONTROLLATE PUBBLICHE. AGGIUNGI LA QUOTA SEMPRE VARIABILE DEL TESORO, E LA VORAGINE È SERVITA


     
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    Nicola Lillo per “la Stampa

     

    ANDREA GIURICIN, LE PERDITE DI ALITALIA E GLI UTILI DI FERROVIE ANDREA GIURICIN, LE PERDITE DI ALITALIA E GLI UTILI DI FERROVIE

    La compagnia low cost Easyjet rischia di uscire dalla trattativa su Alitalia. Le richieste avanzate dagli inglesi all' incontro a Londra di venerdì scorso con i manager di Ferrovie e di Delta Airlines hanno complicato il dialogo. Per chi segue il dossier è sempre più chiaro che la compagnia inglese difficilmente parteciperà al nuovo progetto. «Se non accelerano e cambiano piani c' è poco altro da fare, non parteciperanno alla new company», spiega una fonte di governo che da mesi lavora sul dossier per rilanciare l' ex compagnia di bandiera.

     

    Nel governo non confidano in un approccio più dialogante da parte degli inglesi e per questo stanno già lavorando ad una soluzione alternativa, portando avanti i contatti con aziende partecipate dallo Stato. Per ora sarebbero tre quelle sentite. Ci sarebbero le Poste, con cui il governo dialoga da alcune settimane; Fintecna, società del gruppo Cassa depositi e prestiti, che per intervenire però avrebbe problemi di statuto; e sarebbe stata sondata anche Fincantieri - il colosso della cantieristica navale controllato dalla stessa Fintecna - dove è stato appena confermato da Lega e Cinque Stelle l' amministratore delegato Giuseppe Bono, nonostante i malumori dei grillini.

     

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    Le richieste della low cost

    Easyjet ha in mente un piano che non piace, dato che punta ad uno spezzatino dell' azienda. L' idea è di lasciare l' aeroporto di Fiumicino in mano a Delta per i voli di lungo raggio e concentrare su Milano le tratte europee che sarebbero sotto al controllo di Easyjet.

     

    Un modello presentato venerdì all' incontro con gli altri possibili partner, che non è stato digerito. Fare il cosiddetto spezzatino non sarebbe possibile secondo quanto prevede il bando (comunque modificabile) e soprattutto non lo vogliono né la Lega né i Cinque Stelle. Ad irritare Fs e Delta sarebbe stata anche l' offerta economica degli inglesi, di gran lunga inferiore ai 100 milioni. Risorse, spiegano alcune fonti, che avrebbe potuto facilmente aggiungere Delta da sola.

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    La probabile uscita di scena di Easyjet comporta invece il necessario ingresso di uno o più partner. Il governo ha avviato i contatti ma nulla ancora è stato deciso. Per ora lo schema prevede la creazione di una nuova società - con circa 100 aerei rispetto ai 118 attuali e 2 mila esuberi - partecipata al 30% dalle Ferrovie, il 20% da Delta, il 15-20% dal ministero dell' Economia: il restante 30-35% va invece ancora individuato. Su questo si sarebbe attivato direttamente anche l' amministratore delegato di Fs, Gianfranco Battisti. L' ipotesi è il coinvolgimento di una o al massimo due aziende partecipate.

     

    I dubbi sui tempi

    LUIGI DI MAIO GIOVANNI TRIA GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO GIOVANNI TRIA GIUSEPPE CONTE

    Per chiudere l' operazione non c' è un termine preciso. Il vicepremier Luigi Di Maio ha promesso però un piano industriale entro il 31 marzo, ma pare difficile rispettare la scadenza. È più probabile che si arrivi ad aprile, comunque prima delle elezioni europee.

    L' unico termine di legge è quello di giugno, per la restituzione del prestito ponte da 900 milioni. Su questo sta lavorando anche il Tesoro.

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