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    LA “FENICE” RISORGE DALLE PROPRIE CENERI? È ANCORA TROPPO PRESTO PER DIRLO - PAOLO BARLETTA, IL SOCIO DI CHIARA FERRAGNI, HA DECISO DI NON SVALUTARE LA PARTECIPAZIONE IN “FENICE”, LA SOCIETÀ CHE CONTROLLA I MARCHI DELL’INFLUENCER: NONOSTANTE ANCORA NON CI SIANO I BILANCI DEL 2023 DELLA HOLDING, BARLETTA HA DECISO DI NON SCATENARE IL PANICO CONSIDERANDO LE PERDITE “EPISODICHE E MOMENTANEE” - NON DORMONO SONNI TRANQUILLI GLI INFERMIERI DELL’ENPAPI, CHE HANNO INVESTITO 15 MILIONI IN BOND LEGATI AL “RISCHIO” FERRAGNI…


     
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    Estratto dell'articolo di Mario Gerevini per www.corriere.it

     

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    Paolo Barletta non svaluta la partecipazione nella società Fenice di Chiara Ferragni perché considera la crisi «episodica e temporanea». L’Enpapi intanto sorveglia con una certa apprensione i suoi 15 milioni legati al “rischio” Ferragni e garantiti indirettamente da Barletta. Per questo l’ente di previdenza degli infermieri, che nel 2018 con la precedente governance concluse l’azzardata sottoscrizione di due bond gemelli, ha ribadito l’incarico agli specialisti di Tendercapital per il «monitoraggio degli asset sottostanti».

     

    Nove mesi dopo l’esplosione del caso Balocco arrivano i primi conteggi e calcoli sommari sui danni e (soprattutto) sulle prospettive di chi ha investito nel business firmato Chiara Ferragni. Al centro di queste valutazioni c’è la società Fenice, licenziataria dei marchi dell’influencer, e dunque investita direttamente dagli effetti del pandoro-gate. Fenice ancora non ha pubblicato il consuntivo 2023 (14,2 milioni era stato il fatturato 2022 con 3,4 di utile).

     

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    Però Alchimia, la holding di investimento dell’imprenditore romano che ha il 40%, ha deciso «di mantenere il valore di iscrizione della partecipazione detenuta in Fenice (cioè 15,8 milioni, ndr), considerando la perdita di valore sofferte dalla partecipata come episodica e temporanea». Lo scrive il collegio sindacale nella relazione al bilancio 2023 di Alchimia.

     

    Fenice, i marchi e il piano

    Barletta, 38 anni, alla guida di un gruppo che opera nello sviluppo immobiliare e turismo di lusso, può così chiudere i conti della sua investment company in leggero utile, sperando che il business plan 2025-2029 di Fenice, di cui Ferragni (37 anni) ha il 32,5%, possa rivitalizzare affari e marchi declinanti.

     

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    […] l’allerta resta alta per gli infermieri sebbene si tratti di una minima componente del portafoglio; tra l’altro nel 2023 Enpapi ha realizzato un avanzo complessivo di 18,4 milioni, il più alto nella storia dell’ente. In ogni caso, sempre a proposito dei bond A.H.-Alchimia, l’Enpapi ha rinnovato anche quest’anno l’invito ai professionisti di Tendercapital a «proseguire l’attento monitoraggio della valutazione degli asset sottostanti, i quali, seppur non direttamente detenuti, potrebbero intaccare la solidità patrimoniale della società emittente».

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