VENTURA
Giulio Cardone e Enrico Currò per “la Repubblica”
Il cantuatore preferito di Giampiero Ventura, sessantottenne genovese, voce roca da chansonnier, secondo biografia è Fabrizio De André, che ne avrebbe potuto fare un personaggio da ballata: il maestro di calcio, allenatore da quarant’anni, da quando un grave infortunio gli spezzò la carriera da giocatore e lui inaugurò sui polverosi campi delle serie minori liguri una lunghissima gavetta.
Da ieri, in verità, il titolo aggiornato sarebbe un altro: il commissario tecnico. Ventura è infatti diventato il candidato numero uno alla successione di Conte, sorpassando i tre rivali, Montella, De Biasi e Gasperini, e in particolare il primo, che allo striscione dell’ultimo chilometro era scattato in testa.
L’arbitro della volata è il presidente della Figc Tavecchio, giudici a latere Lippi, direttore tecnico in pectore, e Conte, commissario tecnico uscente dopo l’Europeo. Il mister del Torino li ha messi d’accordo tutti e tre. Con Tavecchio l’intesa è istintiva, come col coetaneo eroe di Berlino.
LIPPI
Di Conte raccolse benissimo l’eredità a Bari. Ventura gode di stima trasversale: non è escluso che nel suo staff possa entrare il Pallone d’oro Fabio Cannavaro, magari per un apprendistato in vista della panchina azzurra e in prospettiva con un gruppo di reduci del 2006 (Zambrotta, Grosso, Barone) sotto la supervisione del loro ct Lippi.
Di sicuro c’è che Ventura è favoritissimo. L’annuncio di Tavecchio è previsto dopo la finale di Coppa Italia di sabato prossimo. Il velo sul ritorno di Lippi in Figc è già caduto: avrà un ruolo tecnico di supervisione, ma anche di promozione internazionale del movimento calcistico italiano, e il suo parere sulla nomina del nuovo commissario tecnico sarà determinante.
carlo tavecchio (2)
La decisione finale, però, spetta al presidente, al quale il curriculum di Ventura sembra il più adatto al ruolo: una scalata graduale dai Dilettanti alla serie A, una capacità riconosciuta di plasmare i giovani in campioni, l’esperienza necessaria per affrontare le situazioni più critiche. Lo sarà senza alcun dubbio la difficile qualificazione al Mondiale 2018, nel girone con Spagna e Albania.
Il rampante Montella non fornirebbe le stesse garanzie: ha perso il vantaggio nelle ultime due giornate di campionato, per le rovinose sconfitte nel derby col Genoa e con la Juventus. De Biasi andrà all’Europeo da ct dell’Albania: l’eventuale incrocio con l’Italia sarebbe imbarazzante. La candidatura di Gasperini è decollata un po’ in ritardo. È imminente l’appuntamento fatidico tra il presidente federale e l’allenatore del Torino, prossimo alla rescissione del contratto col presidente granata Cairo.
NAPOLITANO E FABIO CANNAVARO
Già circolano le cifre dell’accordo con la Figc: biennale da 1,5 milioni netti l’anno con i premi, un terzo del costo di Conte. Dello staff farebbero parte il vice Sullo, l’allenatore dei portieri Zinetti, il preparatore atIetico Innocenti. L’idea Cannavaro è legata a una variabile: l’offerta ricevuta dall’ex capitano della Nazionale per allenare in Cina il Tianjin.
Da oggi, comunque, la scena se la riprende Conte: uscito con l’assoluzione dal processo di Cremona, inaugura lo stage di tre giorni, diventato ballottaggio per gli ultimi 8 posti per l’Europeo, insieme alla finale di Coppa Italia. La diatriba per l’ennesimo caso con la Juventus – che non gli ha concesso Bonucci, squalificato per la finale – non sembra pregiudicare la juventinizzazione della lista dei 23: potrebbero essere 7 i bianconeri, se Rugani e Struraro vinceranno le rispettive sfide. Rischia Insigne, risale De Rossi.
VENTURA LIPPI TAVECCHIO