1 - MOSCA MINACCIA L'OCCIDENTE CON L'ATOMICA MA AMMETTE LO STALLO MILITARE SUL TERRENO
Estratto dell’articolo di Giuseppe Agliastro per “la Stampa”
Aleksandr Lukashenko vladimir putin
Vladimir Putin è tornato a flettere i muscoli: quelli del suo esercito e quelli della sua propaganda. In un atteso vertice delle forze armate di Mosca, il presidente russo ha dichiarato che le truppe del Cremlino si sono rafforzate e continueranno a rafforzarsi, anche migliorando «la prontezza al combattimento» delle loro unità nucleari. […]
[…] Il presidente russo ha dichiarato che «ciò che sta avvenendo è una tragedia», ma poi, negando la realtà dei fatti, ha affermato che «non è colpa» di Mosca. «Non c'è nulla di cui accusarci. Abbiamo sempre visto gli ucraini come un popolo fraterno e lo penso ancora», ha concluso Putin puntando il dito contro «la politica di Paesi terzi» e rievocando così il mito della «fortezza assediata» tanto caro alla sua propaganda.
vladimir putin
Putin ha […] parlato di nuovi armamenti. «All'inizio di gennaio, la fregata Ammiraglio Gorshkov sarà equipaggiata con il nuovo missile ipersonico Zircon», ha affermato, aggiungendo che, «a breve, i missili balistici intercontinentali Sarmat assumeranno per la prima volta l'allerta di combattimento». Poi ha approvato la proposta del ministro della Difesa Shoigu di aumentare di quasi un terzo il numero degli effettivi delle forze armate facendoli salire da 1,15 a 1,5 milioni. […]
2 - «È UNA TRAGEDIA, COLPE NON NOSTRE» E PUTIN PROMETTE PIÙ FONDI ALLA GUERRA
Estratto dell’articolo di Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”
Vladimir Putin con Sergei Shoigu
«Quello che sta accadendo è una tragedia, ma la colpa non è nostra, e sono sicuro che tutti voi siete d'accordo con quanto ho appena detto». […] ieri è andato in onda un nuovo capitolo dell'opera di collettivizzazione delle responsabilità, alle quali il presidente russo si sta dedicando da tempo. […] Il discorso di Putin è sembrato soprattutto un lungo lancio di messaggi in bottiglia, rivolti a destinatari diversi. Ai militari è stata perdonata la lentezza dell'Operazione militare speciale. Gli obiettivi saranno raggiunti, un mantra ormai ripetuto ad ogni occasione.
faccia a faccia putin shoigu 3
Tutte le richieste dell'esercito saranno esaudite da parte del governo. «Non esistono limiti al finanziamento, il Paese concederà tutto quel che chiedete», ha detto lo zar. […] Putin si è rivolto direttamente ai cittadini che temono un peggioramento del livello di vita dovuto ad una notevole crescita della spesa militare […] Non ci sarà alcuna militarizzazione del Paese e della sua economia, tutti i programmi sociali saranno rispettati. Un possibile significato implicito di questo passaggio è che occorre prepararsi a un conflitto che andrà ben oltre la tanto annunciata offensiva di primavera.
sergei shoigu vladimir putin
Il presidente russo ha dato un contentino anche al Partito della guerra e ai propagandisti più estremi, affermando che il ministero della Difesa, spesso oggetto dei loro strali, deve «valutare con attenzione tutte le iniziative civili, tenere conto delle critiche e reagire ad esse tempestivamente, perché bisogna dare ascolto a chi non tace sui problemi esistenti». […] «La situazione è estremamente complicata», ha detto, facendo riferimento alle quattro regioni ucraine annesse alla Russia lo scorso settembre, ed esortando i vertici dell'esercito a identificare «traditori, spie e disfattisti».
sergei shoigu vladimir putin.
Per la seconda volta negli ultimi venti giorni, il Cremlino riconosce che la guerra non sta andando secondo i piani. All'inizio di dicembre, Putin aveva infatti definito l'Operazione militare speciale come «un processo a lungo termine». Infine, l'Occidente, i cui Paesi sono «avversari strategici» della Russia e da secoli tentano di indebolirla e disintegrarla. […] Il ministro della Difesa Sergei Shoigu ha annunciato che l'organico delle Forze armate aumenterà fino a un milione e mezzo di soldati. L'età della coscrizione salirà per gradi dai 18 ai 21 anni, e il tetto massimo della leva dai 27 ai 30 anni. La mobilitazione parziale è finita, ma non troppo. E neppure una parola su eventuali negoziati di pace.