ISIS ROMA
Guido Olimpio per “corriere.it”
L’Isis ha lanciato un nuovo magazine online, dal nome significativo: «Rumiyah», ossia «Roma». Una pubblicazione che fiancheggia altri canali di propaganda come il famoso «Dabiq», che prende il titolo da una località siriana storica.
Pubblicata in diverse lingue, dal francese all’inglese, la «rivista» si rivolge direttamente ai militanti che vivono distanti dal territorio del Califfato e li invita a colpire, in particolare in Occidente. Sulla copertina la foto di un personaggio-chiave, Abu Mohammed al Adnani, il presunto ispiratore di molti attentati che sarebbe stato ucciso pochi giorni fa sulla linea del fronte in Siria.
ISIS
Usate i vostri veicoli
Nelle prime pagine c’è l’omaggio Abu Mansur al Muhajir, un militante d’origine libanese ma che ha vissuto a lungo in Australia e si è poi trasferito in Medio Oriente dove ha perso la vita in una operazione militare contro il nemico. La rivista ricostruisce i suoi spostamenti, i primi legami con al Nusra e quindi il passaggio nelle file dello Stato islamico.
Un ricordo che si chiude con un’esortazione ai simpatizzanti australiani rimasti all’interno dei loro confini. Devono attaccare — scrive il magazine — nelle strade di Brunswick, Broadmedow, Bankstown e Bondi. «Pugnalateli, sparategli, avvelenateli e travolgeteli con il vostro veicolo», è l’ordine che ricorda uno di quelli lanciati da al Adnani e poi messi tragicamente in pratica in molte nostre città.
Le donne in schiavitù
In un altro articolo i jihadisti riportano i pareri di esperti e religiosi per giustificare l’uccisione dei non musulmani, testo accompagnato dall’immagine di un fioraio britannico, anche lui indicato come un possibile target.
ISIS VIDEO 1
Un bersaglio che si aggiunge ad una lista con il soldato e il non combattente, l’uomo d’affari e l’impiegato, l’anziano e il contadino, il vescovo e il prete.
Per l’Isis, invece, non va sparso il sangue di donne e bambini, secondo gli estremisti è preferibile usarli come schiavi. Raccomandazioni che sono in parte osservate dai mujaheddin visto che quando si fanno esplodere i distinguo contano poco.
Titolo (dedicato a Roma) e argomenti apparsi sulla pubblicazione spingono qualcuno a chiedersi se la nuova iniziativa sia nata per rilanciare la campagna del terrore in Occidente o comunque nei Paesi non islamici.
isis co le mani quando ve pare scritta a roma
È evidente la celebrazione ma anche la mobilitazione di quei seguaci pronti a raccogliere il messaggio. Non lupi solitari, ma membri del branco. Resta comunque sempre la cautela nel valutare le sortite di questo tipo e l’impatto deve essere misurato in base alle conseguenze reali che provoca.