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    PER RINTRACCIARE GLI 007 EGIZIANI CHE HANNO TORTURATO E AMMAZZATO REGENI TOCCA PASSARE DAGLI STATI UNITI - I CARABINIERI DEL ROS SUGGERISCONO ALLA MAGISTRATURA ITALIANA DI FARE UNA ROGATORIA NEGLI USA SUI PROFILI SOCIAL DEI QUATTRO FUNZIONARI DELLA NATIONAL SECURITY ACCUSATI DEL SEQUESTRO DEL RICERCATORE ITALIANO. MA LA STRADA È TORTUOSA: UNA VOLTA OTTENUTE LE INFORMAZIONI ANAGRAFICHE E COSIDDETTI FILE DI LOG, OCCORREREBBE COMUNQUE COINVOLGERE LE AUTORITÀ DEL CAIRO. CHE FANNO MURO


     
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    Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

     

    giulio regeni giulio regeni

    Potrebbe passare da una rogatoria negli Usa la ricerca dei recapiti dei quattro funzionari della National Security egiziana accusati del sequestro di Giulio Regeni, necessaria ad avviare il processo a loro carico.

     

    Scavando «negli ambiti social ipoteticamente associabili agli imputati» infatti, attraverso «una richiesta di assistenza giudiziaria internazionale da indirizzare alle competenti autorità degli Stati Uniti d'America» sarebbe forse possibile risalire alle «informazioni anagrafiche e ai log files associati agli account di interesse » sui profili Facebook o Instagram utilizzati da alcuni di loro.

     

    È un ulteriore, difficile tentativo suggerito dai carabinieri del Ros alla magistratura italiana, che comunque potrebbe andare a scontrarsi col muro egiziano: «Ottenute le informazioni anagrafiche e i log files , nel caso le stesse non fossero di per sé sufficienti a consentire l'indivudazione del domicilio/residenza degli imputati, occorrerebbe interessate le autorità della Repubblica Araba d'Egitto, con l'obiettivo di ottenere l'assoczione degli IP (nella data/ora di interesse) alle utenze telefoniche, e quindi queste ultime al loro intestatario».

     

    PASSAPORTO DI GIULIO REGENI PASSAPORTO DI GIULIO REGENI

    Ma che dal Cairo arrivino gli indirizzi da abbinare ai quattro nomi.

     

    È ormai impensabile; l'ultima comunicazione giunta dal governo è che la magistratura locale ha valutato «illogiche e poco conformi ai fondamenti giuridici» le conclusioni dei giudici di Roma, pronunciando una archiviazione a loro dire irrevocabile. Quindi, niente recapiti.

     

    Ma il giudice dell'udienza preliminare Roberto Ranazzi ha chiesto di provarle tutte, e i carabinieri si sono messi a caccia.

     

    magdi ibrahim abdelal sharif magdi ibrahim abdelal sharif

    L'informativa depositata agli atti del processo nuovamente sospeso riassume i complicati accertamenti svolti dal Reparto indagini telematiche del Ros per risalire ai luoghi dove poter comunicare il rinvio a giudizio e la fissazione del dibattimento.

     

    L'eventualità di rivolgersi agli Stati Uniti presenta a sua volta delle difficoltà, ma secondo gli investigatori dell'Arma sarebbe in teoria percorribile.

     

    Altre vie battute attraverso banche-dati o altri strumenti di cooperazione internazionale hanno dato «esito negativo», mentre un risultato «parzialmente positivo» è stato raggiunto con la ricerca dei luoghi di lavoro.

    giulio regeni giulio regeni

     

     

     

    E lì che l'Avvocatura dello Stato, che nel processo Regeni rappresenta il governo italiano, propone di notificare le comunicazioni dei rinvii a giudizio, ma per la stessa Procura di Roma sarebbe una forzatura del codice che non consentirebbe di superare l'ostacolo.

     

    helmy uhsam helmy uhsam

    Il più alto in grado, il generale Sabir Tariq, «sarebbe attualmente in servizio presso il Dipartimento degli Affari civili del ministero dell'Interno, con l'incarico di un progetto relativo alle carte d'indentità dei cittadini egiziani», e da «fonti aperte» è stato recuperato l'indirizzo di questo ufficio: c'è il nome di una strada, nel Distretto di El Weili, Governatorato del Cairo.

     

    Il colonnello Helmy Uhsam sarebbe invece impiegato presso l'ente che si occupa di passaporti e immigrazione, e l'Amministrazione generale corrispondente avrebbe sede presso un numero civico di un'altra via, sempre a «El Weili, Governatorato del Cairo».

     

    mohamed ibrhaim athar kamel mohamed ibrhaim athar kamel

    Il maggiore Magdi Ibrahim Abdelal Sharif - l'unico accusato anche delle torture e dell'omicidio, sulla base delle testimonianze raccolte dagli inquirenti italiani - «potrebbe essere ancora in servizio perso la Direzione della Sicurezza Nazionale», di cui i carabinieri non hanno individuato una sede.

     

    Ma potrebbe trovarsi presso il ministero dell'Interno, di cui è indicato l'indirizzo a Nuova Cairo 1.

     

    Di uno degli imputati, il colonnello Uhsam, è stato recuperato un possibile recapito di posta elettronica.

     

    Ma per lui, come per il maggiore Sharif e il quarto imputato di cui non si è riusciti a risalire ad alcun ipotetico indirizzo nemmeno del luogo di lavoro - il colonnello Mohamed Ibrhaim Athar Kamel - sono stati individuati alcuni probabili profili Facebook e Instagram.

    GIULIO REGENI GIULIO REGENI

     

    In attesa di capire se sarà possibile imboccare l'impervia e comunque incerta strada della rogatoria negli Usa, da lì i carabinieri hanno estratto alcune foto attribuite a tre dei quattro imputati per il rapimento e la morte di Giulio Regeni: i volti degli uomini che l'Egitto ha ormai dichiarato di voler sottrarre alla giustizia italiana.

    LA SALMA DI GIULIO REGENI LA SALMA DI GIULIO REGENI FIORI PER GIULIO REGENI FIORI PER GIULIO REGENI giulio regeni paz zarate giulio regeni paz zarate Giulio Regeni Giulio Regeni manifestazione per giulio regeni manifestazione per giulio regeni

    striscione per giulio regeni striscione per giulio regeni

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