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DOCCIA AL MARE
Siamo troppo puliti e, almeno secondo un team di ricercatori della Chalmers University of Technology di Göteborg, Svezia, faremmo bene a superare il disgusto e imparare a puzzare un po' se vogliamo salvare l'ambiente. Siamo troppo puliti e, almeno secondo un team di ricercatori della Chalmers University of Technology di Göteborg, Svezia, faremmo bene a superare il disgusto e imparare a puzzare un po' se vogliamo salvare l'ambiente.
L'équipe che ha svolto la ricerca svedese, per quanto riguarda il comportamento umano, ha sostenuto che «Il disgusto la vince sempre...». «I nostri dati», ha aggiunto, «dimostrano che più è alta la sensibilità al disgusto, più laviamo i nostri vestiti, a prescindere dal peso che diamo all'ambiente». Secondo Ademe, l'agenzia del governo francese per la protezione dell'ambiente e la gestione dell'energia (si occupa della transizione ecologica, ndr) una famiglia media europea utilizza la lavatrice dalle quattro alle cinque volte la settimana.
SPIARE SOTTO LA DOCCIA
Di per sé, la frequenza dei lavaggi è rimasta stabile da decenni, tuttavia nel frattempo è aumentata notevolmente la capacità di carico degli apparecchi. Dal 2004 al 2015, infatti, la quota di mercato delle macchine capaci di lavorare 6 chilogrammi di panni alla volta è passata dal 2% di quelle vendute al 64%. Tutto ciò mentre, secondo la Unilever, il 70% dei panni messi a lavare sarebbe senza macchie visibili.
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Qualcosa di simile emerge da una ricerca della Levi-Strauss sull'impatto ambientale dei suoi jeans Levi's 501. Secondo l'azienda, mettere a lavare i pantaloni dopo averli portati dieci volte, anziché le due volte più abituali tra i consumatori occidentali, ridurrebbe dell'80% il consumo energetico e dell'acqua, incidendo notevolmente sul peso climatico dell'indumento.. Queste considerazioni, e altre simili, hanno alimentato, specialmente nei Paesi anglosassoni, la nascita di un movimento «no wash» tra gli ambientalisti più accesi che, pur continuando a pulire il proprio corpo, fanno di tutto per evitare di lavare i panni.
Nel dare notizia della tendenza, The Guardian, sotto un titolo che pone l'interrogativo «Porteresti le mutande per una settimana senza lavarle?», riporta numerosi consigli offerti dagli adepti su come evitare la «troppa» pulizia.
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Tra i suggerimenti, spicca quello offerto da un signore che ha spiegato come risolvere il problema «mutande» senza compromettere i propri ideali: semplicemente se ne può fare a meno, usando invece un costume da bagno che, lasciato addosso anche sotto la doccia, ci si lavi «da solo» insieme a chi lo porta. Poi, restando in contatto con il calore del corpo umano, il capo si asciuga velocemente da sé, senza nemmeno il fastidio di dover trafficare con uno tenditnin
giuseppe cruciani denny nuzzi giuseppe cruciani
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