Bojan Zeric per www.wired.it
PUBBLICITA SU NETFLIX
Arriva la pubblicità su Netflix. Mercoledì 13 luglio il colosso dello streaming ha annunciato che introdurrà un nuovo piano di abbonamento sulla propria piattaforma, che avrà un costo inferiore rispetto a quelli attuali ma sarà sostenuto in parte dalla pubblicità.
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Il nuovo servizio sarà supportato da Microsoft, e nonostante non siano ancora arrivati annunci chiari su quando il nuovo sarà effettivamente introdotto e l’azienda abbia fatto sapere che “è ancora molto presto e abbiamo tanto lavoro da fare”, l’obiettivo nel medio e lungo termine è di tamponare le perdite legate al calo degli iscritti.
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L’intenzione di Netflix introdurre la pubblicità nei propri servizi era stato annunciata già ad aprile come parte di un piano per risollevarsi dopo un primo trimestre disastroso. La perdita di 200mila abbonati che si è registrata tra gennaio e marzo di quest’anno, oltre a provocare un drastico calo in borsa, ha infatti indotto l’azienda a intervenire per impedire la condivisione della password di uno stesso abbonamento e l’ha costretta a licenziare 150 dipendenti per ridurre i propri costi.
Ovviamente, il bacino di utenti di Netflix non può aumentare all’infinito, ma le previsioni del primo trimestre del 2022 stimano la perdita di altri due milioni di abbonati nel prossimo futuro, e l’azienda sta quindi lavorando per mantenerli. Dopo aver ampliato la propria offerta di gaming, nell’azienda si augurano che introdurre un piano più economico, seppure con pubblicità, possa indurre più persone ad abbonarsi.
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Il costo del nuovo piano di abbonamento non è stato ancora rivelato, ma l’azienda ha chiarito che i piani attuali, ovvero il basic a 7,99 euro al mese, lo standard a 12,99, e il premium a 17,99, rimarranno invariati. Il servizio con pubblicità costituirà semplicemente un’opzione aggiuntiva. L’ad di Microsoft Mikhail Parakin si è detto “entusiasta” del coinvolgimento del piano, tenendoci anche a specificare che “l’annuncio sostiene l’approccio di Microsoft sulla privacy, costruito per proteggere i dati dei consumatori”.