Estratto dell'articolo di Gaia Piccardi per il "Corriere della Sera"
RAFA NADAL AMBASCIATORE DEL TENNIS SAUDITA
Non si limitano a sfogliare l’album delle figurine dei calciatori, adesso i sauditi vogliono anche i tennisti. E non qualunque. Nel gioco dello sportwashing , cioè la scorciatoia con cui la monarchia assoluta islamica con capitale Riad si sta ripulendo la coscienza a tempo di record, entra dalla porta principale Rafa Nadal, nominato ambasciatore del tennis dell’Arabia Saudita e pronto ad aprire un’accademia con il suo nome anche in quella parte di mondo (ne ha già una poco più a nord-est, in Kuwait; il quartier generale è a Manacor, sulla sua isola).
RAFA NADAL AMBASCIATORE DEL TENNIS SAUDITA
Prova ad alzare la voce Amnesty International («Nadal è l’ennesima pedina del loro sporco gioco, lo invitiamo ad occuparsi dei diritti umani violati, a farsi paladino degli indifesi» dice Peter Frankental, direttore degli affari economici di Amnesty Uk) […]
RAFA NADAL AMBASCIATORE DEL TENNIS SAUDITA
In attesa del Master 1000 con cui inaugurare la stagione 2025, fatte le prove generali con le Next Gen Finals destinate a rimanere a Gedda per un quinquennio (pubblico pochino, ma nell’economia del business è un dettaglio), l’Arabia spera nelle finali Wta già il prossimo novembre, pronta a dare l’arrembaggio anche al Master maschile, che la Federtennis dovrà difendere dalle grinfie e dallo strapotere economico degli emissari del principe Mohammad bin Salman.[…]
RAFA NADAL AMBASCIATORE DEL TENNIS SAUDITA