Mo.Ri.Sar. per il Corriere della Sera
CONTE
Mentre il presidente della Camera Roberto Fico ha confermato l' interruzione dei rapporti diplomatici fra la Camera dei deputati e il Parlamento egiziano, decisa da Montecitorio nel novembre 2018, dal governo non arriva l' atteso annuncio del ritiro dell' ambasciatore italiano al Cairo Giampaolo Cantini. Ieri il premier Giuseppe Conte si è limitato ad assicurare che, sul caso di Giulio Regeni, «vogliamo la verità e continueremo, come governo, ad operare tutti quei passi necessari e funzionali per ottenere la verità». Quali? Non è dato saperlo.
giulio regeni
«Valuteremo - continua Conte - qualsiasi altra iniziativa che possa essere, in questa logica, utile e comunque complementare rispetto all' obiettivo». Stessa linea del ministro degli Esteri Luigi Di Maio che si limita a chiedere al Cairo «un chiaro cambio di passo».
Chiede, invece, «atti chiari e precisi» il segretario Pd Nicola Zingaretti mentre Nicola Fratoianni, portavoce nazionale di Sinistra Italiana esorta il governo a «bloccare ogni affare e ogni vendita di armi al regime di Al Sisi». E aggiunge: «Non è forse il momento di scelte diplomatiche forti?».
genitori di giulio regeni
Più chiaro il sindaco di Milano Giuseppe Sala che si schiera per il richiamo in patria del diplomatico: «Appoggiamo la richiesta della famiglia di Giulio, crediamo che non sia più accettabile il non ottenere la giusta verità da parte dell' attuale governo egiziano». Una posizione netta su cui converge anche la Lega: «Quanto sta emergendo sulla terribile fine di Giulio Regeni fa inorridire e stupisce ancora una volta l' imbarazzante silenzio della Farnesina e di Palazzo Chigi a riguardo.
giampaolo cantini
Comprendo la delusione della famiglia Regeni. E mi domando, anche alla luce del caso Zaky, cosa aspetti il Governo a ritirare il nostro ambasciatore in Egitto» ha affermato ieri il senatore Roberto Calderoli, vice presidente del Senato.
AL SISI GIUSEPPE CONTE giulio regeni 1