Alessandro Fulloni e Valentina Lanzilli per corriere.it
baby sitter modena
Ore 10 e 20 di ieri. Delle grida echeggiano da un cortile dietro via Arginetto, strada che attraversa Soliera, 15 mila abitanti nella Bassa Modenese. «Un bimbo è caduto da un balcone! Chiamate i soccorsi!» urlano. Quella che si accerta poi è una storia terribile che vede una babysitter di 32 anni, Monica Santi, incensurata, laureata in Economia e Commercio, arrestata per tentato omicidio.
La donna avrebbe lanciato deliberatamente un piccolo di 13 mesi da un balcone al secondo piano. In quel momento i genitori erano al lavoro e in casa, oltre alla tata, c’era anche la colf. Il bimbetto è adesso ricoverato all’ospedale Maggiore di Bologna dove è giunto, in condizioni critiche, trasportato in eliambulanza. Ha riportato un trauma toracico e delle fratture. La prognosi è riservata, anche se le sue condizioni sono andate via via stabilizzandosi, hanno riferito i medici, cautamente ottimisti, nel corso della serata. Filtra pochissimo dall’indagine che il procuratore di Modena Luca Masini ha affidato al sostituto Pasquale Mazzei.
baby sitter modena bimbo lanciato dal balcone
La babysitter è stata portata alla caserma dei carabinieri di Soliera dove è stata interrogata nel primo pomeriggio. Ma non sarebbe stata in condizioni di spiegare nulla. «È sotto choc, fortemente provata, non ricorda niente» spiega Francesca Neri, l’avvocata, nominata d’ufficio, che assiste la nurse di Carpi, sempre da queste parti nella Bassa. «L’interrogatorio è durato pochissimo — riferisce la legale — perché la mia assistita è in completo stato confusionale, quasi incapace di parlare».
Ma perché un’accusa così grave come quella di tentato omicidio? Indicazioni importanti sarebbero arrivate dalla signora delle pulizie ascoltata dagli inquirenti. In sintesi: non sarebbe stato un incidente ma un gesto volontario. Dei vicini di casa nessuno, in questo condominio di villette a schiera dove vive la famiglia del bimbo avrebbe assistito direttamente alla scena della caduta, avvenuta da un balcone laterale e a un’altezza di circa quattro metri.
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L’allarme è arrivato da qualcuno che lo ha visto a terra. «Era riverso a terra, sembrava dormisse» ha raccontato l’uomo che per primo ha chiamato il 112 e che però, precisa, non ha «visto altro».
La babysitter lavorava da gennaio con i genitori del bimbo. «Otto ore al giorno, ma non so aggiungere nulla di più» racconta ancora l’avvocata delle bambinaia.
«Non aveva mai dato segni di squilibrio» ha chiarito in serata la nonna del piccolo. «Siamo scioccati — ha proseguito la donna —, è una cosa troppo brutta da raccontare. Non posso dire altro, ci sono indagini in corso».
I genitori — una coppia giovane, la mamma impegnata nel volontariato, i quattro nonni con interessi nel commercio — sono stati tutto il giorno al Maggiore, sperando in buone notizie dai medici.
Dopo la formalizzazione dell’arresto, Monica Santi — minuta, i capelli raccolti in uno chignon: così la ritrae un video della Gazzetta di Modena mentre entra nella «gazzella» che l’ha portata in caserma — si trova in carcere in attesa dell’udienza di convalida.
«Sono choccato, è una vicenda che per ora è incomprensibile: bisogna solo attendere che giungano notizie rassicuranti per il piccolo» ha detto in serata il sindaco di Soliera Roberto Solomita.
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Sette giorni fa un’altra vicenda simile era accaduta ancora a Modena. La piccola Rejoice Bellow, tre anni, è morta dopo essere caduta da un balcone a un’altezza di 23 metri. Si è trattato, in quel caso, di un incidente.
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