Cesare Zapperi per il Corriere della Sera
ANTONIO CAPUANO
«La svolta avviene il 19 maggio: l'intervento di Matteo Salvini in Senato è apprezzato dai russi che capiscono che c'è la volontà di fare sul serio per fermare la guerra».
Antonio Capuano, lei che ha assistito come consulente il segretario leghista, ci spieghi cosa è successo dopo.
«I russi hanno capito che Salvini voleva spendersi davvero. E lo hanno invitato a fare altri passi».
Chi era l'interlocutore?
«L'ambasciatore. Il segretario della Lega ha spiegato il suo progetto in quattro punti, dall'altra parte è arrivata un'apertura di credito».
Di che genere?
«La conditio sine qua non era il cessate il fuoco. La risposta è stata: siamo disponibili a parlarne, la strada è percorribile. Il confronto si doveva spostare a Mosca, ma il risultato era a portata di mano. Per la prima volta una tregua era possibile».
E allora avete deciso di accelerare.
«Sì, il piano che era già stato messo a punto, è stato affinato. Poi ci si è dedicati al tentativo di coinvolgere un garante morale».
matteo salvini alla scuola di formazione politica della lega
Allude al Papa?
«Sì, papa Francesco ha detto più volte di voler recarsi a Kiev. Non a caso c'è stata un'udienza in Vaticano (con il cardinale Parolin, ndr )».
Oltretevere si sono sentiti strumentalizzati.
«Quando viene rotto il riserbo è chiaro che ci si risente. Il Vaticano non ha dato benedizioni. Ha ascoltato e ribadito la disponibilità a fare la propria parte. La contrapposizione non esiste».
Ma il progetto sta ancora in piedi o è affossato?
Antonio Capuano con Nuri al Maliki
«Chiediamoci perché tutte queste reazioni negative. Perché Salvini è l'unico politico europeo che non ha il diritto di andare a Mosca?».
Lo dica lei.
«Non lo so, capisco solo che c'è chi non vuole la pace, che solleva obiezioni formali, che tira in ballo la mia modesta figura come se fosse uno scandalo, perdendo di vista l'obbiettivo vero: la pace».
Non crede che fosse un'iniziativa velleitaria?
«Per nulla. Il nostro piano ha tutte le caratteristiche per raggiungere l'obbiettivo».
Il suo ruolo alimenta polemiche. I suoi rapporti con le ambasciate estere sono chiacchierati.
ambasciatore russo a roma razov
«Vorrei che mi spiegassero cosa ho fatto di male. Si parla di truffe: a chi? per cosa? Addirittura si va a pescare un ex politico (Nicola Cosentino, ndr ) condannato a dieci anni per gettarmi addosso fango. La verità è che io sono apprezzato dalle ambasciate di mezzo mondo e questo a qualcuno dà fastidio».
C'era anche lei all'incontro con l'ambasciatore russo dell'1 marzo?
«No, non ne sapevo nulla. Ma non è un segreto che Salvini abbia incontrato l'ambasciatore. Non vedo dove stia il problema. Un politico non può avere rapporti con le autorità diplomatiche?».
antonio capuano
Il Copasir vuole chiarezza.
«Io sono pronto a spiegare, non c'è nulla di segreto».
Ma siete stati voi a tenere tutto nascosto.
«Al momento opportuno avremmo informato sia il premier che il partito. Salvini non avrebbe scavalcato nessuno. Certe operazioni non si possono mettere in piazza».
GLI INCONTRI DI SALVINI CON I RUSSI IL PREMIER: SERVE TRASPARENZA
C. Zap. Per il Corriere della Sera
«Ho raccomandato anche al Copasir che l'importante è che questi rapporti siano trasparenti». Formale e felpata, arriva la chiosa del premier Mario Draghi (che precisa anche che il governo «è fermamente collocato nell'Ue e nel nostro rapporto storico transatlantico») a rafforzare il coro di critiche che hanno investito Matteo Salvini e il suo progetto di missione a Mosca. Un piano maturato dopo che il leader leghista avrebbe partecipato per almeno tre volte a incontri all'ambasciata russa in Italia. Salvini persevera per il terzo giorno consecutivo nel suo insolito silenzio in piena campagna elettorale. E così la scena è tutta o quasi dei suoi contestatori.
SALVINI PUTIN
Il segretario pd Enrico Letta è netto: «Con Salvini l'incompatibilità è totale. Mentre stavamo discutendo in Europa, Salvini con un non meglio identificato consigliere che è anche consulente dell'ambasciata russa, andava a cena dall'ambasciatore a fare non si sa cosa». Il leader dem ne approfitta per avvertire i 5 Stelle in previsione del 21 giugno: «Nato e Ue sono i pilastri sui quali un governo si regge e se questi pilastri vengono meno la maggioranza non può stare insieme, se non è unita su questi temi».
Su Salvini il leader di Azione Carlo Calenda taglia corto: «È un leader abbastanza disperato, dice cose a vanvera».
antonio capuano
La replica è affidata, insieme a una serie di dichiarazioni concertate che arrivano alle agenzie in serata, ai capigruppo leghisti di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo: «Attaccare chi vuole la pace non è un bel segnale che arriva dall'Europa.
Salvini è l'unico pronto a mettersi in gioco per cercare la via del dialogo». E il vicesegretario Lorenzo Fontana: «Indegno il doppiopesismo nei confronti di Salvini». Di suo, il segretario aggiunge un messaggio destinato a chi ha fatto distinguo (Giorgetti), affidato alla chat del partito: «La Lega è una grande squadra, che ha vinto e vincerà a lungo, per questo il tentativo di alimentare litigi e divisioni si ripete sempre uguale, noioso e inutile».
MATTEO SALVINI MARIO DRAGHI
Diatribe intestine a parte, il progetto salviniano e le modalità con cui si è mosso, a partire dal ricorso al consulente Antonio Capuano e dai rapporti con l'ambasciata russa, continuano ad alimentare la discussione, in Italia e non solo. Per il vicepresidente della Commissione Ue Margaritis Schinas «per andare a trattare servono credenziali», la leader di FdI Giorgia Meloni è tranchant : «Quello che fa Salvini non è un problema mio ma della sua maggioranza».
FRANCO GABRIELLI - MARIO DRAGHI - ADOLFO URSO
Intanto, il Copasir si appresta a indagare sui retroscena del piano di Salvini, a partire dal coinvolgimento del diplomatico russo, poi espulso, che avrebbe fatto da tramite con il leader leghista. L'ultima polemica di giornata è un tweet con cui Salvini esulta per la prima nave merci uscita da Mariupol. La deputata pd Lia Quartapelle lo bacchetta: «Pubblicizza il furto di acciaio ucraino da parte dei russi».
matteo salvini alla scuola di formazione politica della lega sergey razov a piazzale clodio 1