DAGOREPORT
giuseppe conte alla camera
Come dicono ad Hollywood: “The winner is…Zingaretti”. Il Pd ha ottenuto, e Conte ha dovuto accettare, tutte le richieste fatte per mano di Renzi, usato e poi gettato nel cesso.
Nel suo discorso alla Camera, precedentemente concordato con il Pd, Conte ha accettato di mollare la delega ai servizi (vi ricordate? “L’autorità delegata spetta al premier”), ha accettato di portare in aula la nuova legge elettorale proporzionale (che aveva sempre bloccato), ha accettato le modifiche al Recovery Plan, ha accettato di fare entro due/3 settimane l’indigesto rimpasto.
NICOLA ZINGARETTI
Tutte le istanze e contestazioni renziane le ha ottenute così Zingaretti senza avere più tra i piedi quel rompicoglioni di Renzi. Sul Mes lo schiavo di Casalino ha taciuto ma si sa che lo porterà in Parlamento dove Forza Italia, da sempre favorevole, sostituirà i voti mancanti dei 5Stelle.
Nel suo discorso ha fatto anche intendere che farà un partito europeista così che i “volenterosi” (non li chiamati più “costruttori” dopo che Mattarella gli ha fatto presente di non abusare del suo termine per nobilitare i voltagabbana) avranno un futuro scranno nel suo futuro progetto politico.
meme sulla crisi di governo renzi e bellanova
Ecco perché oggi gli sconfitti sono due: Conte e Renzi, due egomaniaci che non sanno mai quando è il momento di fermarsi e ora si trovano appesi alla loro arroganza: indebolito il volpino Conte perché dopo il rimpasto non avrà il potere che ha accentrato nella sua persona negli ultimi dieci mesi; bollito il bullo di Rignano e ormai fuori dai giochi, uccellato come un tordo dai vecchi volponi del Pd.