DAGONOTA
donald trump
Trump è impazzito? Non proprio. La provocazione del presidente americano, che ha chiesto alla Danimarca di comprare la Groenlandia, può sembrare folle, ma in realtà sarebbe stata il tassello di una strategia geopolitica ben studiata. Sarebbe stata, perché la premier danese Mette Frederiksen ha già risposto picche, scatenando la controreplica piccata del puzzone, che ha cancellato la visita ufficiale a Copenaghen.
chi controlla il circolo polare artico
La Groenlandia è la più grande isola del mondo e ha meno di 60mila abitanti. Le persone che ci vivono sono povere, i tassi di suicidio, di alcolismo e di abuso di sostanze sono altissimi e il prodotto interno lordo dipende per due terzi dalla Danimarca. Eppure, il sottosuolo della Groenlandia è ricchissimo di risorse minerali: carbone, zinco, rame, ferro, petrolio, minerali. E soprattutto di “terre rare”. Le “terre rare” sono un gruppo di 17 metalli strategici che servono per i prodotti hi tech. La Cina ne è ricchissima, gli Usa no. E infatti non ce n’è traccia nei prodotti oggetto dei dazi di Washington. Avere una risorsa così preziosa permetterebbe agli Stati Uniti di giocare ad armi quasi pari la guerra fredda tecnologica.
xi jinping visita il centro di trasformazione delle terre rare di ganzhou 3 produzione di terre rare 2 mette frederiksen 7
Il riscaldamento globale
groenlandia 1
In più, la Groenlandia – e di conseguenza lo sfruttamento delle sue risorse – sta diventando molto più accessibile grazie all’innalzamento delle temperature. Il ghiaccio che si scioglie potenzialmente potrebbe aprire nuove rotte commerciali (non a caso ora ci arrivano anche le crociere) oltre che rendere più facile accedere alle ricchezze che si celano nel sottosuolo. Insomma, la Groenlandia è un asset geopolitico strategico, su cui puntano gli occhi tutte le grandi potenze mondiali. Non solo gli Usa, ma anche la Russia e appunto la Cina. Se la Danimarca concedesse più autonomia all’isola, a quel punto non è escluso che la Groenlandia possa offrire basi a tutti. Anche ai cinesi, che già controllano praticamente tutta l’Africa tramite gli accordi/ricatti nascosti sotto il nome della via della seta. E infatti lo scorso anno è venuto fuori un possibile allargamento della Belt and Road initiative, chiamato “Polar silk road” (la via della seta polare), per costruire ferrovie e porti anche nell’estremo nord della Terra.
groenlandia innalzamento delle temperature in groenlandia
Problema: è vero che lo scioglimento dei ghiacci è un’opportunità, ma è anche un grosso rischio: il ghiaccio non si scioglie tutto di colpo, ma si creano piuttosto degli iceberg intorno ai quali navigare.
donald trump beve
La posizione della Groenlandia è altresì molto strategica: per gli Stati Uniti sarebbe un corridoio navale diretto per collegare l’Artico e il Nord Atlantico. Ed è molto vicina agli Usa, tant’è che durante la seconda guerra mondiale era un protettorato statunitense, mentre la Danimarca era occupata dai Nazisti. Fu in quel periodo che gli yankees costruirono la base aerea Tule.
harry s. truman 1945:1953
Trump non è il primo presidente americano a volerla comprare. Nel 1946, Truman offrì 100 milioni di dollari, e in precedenza aveva valutato anche uno scambio di terre con l’Alaska. Ma poi non se n’è fatto niente. Insomma, Trump potrebbe non essere così pazzo.
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