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    “PERSINO I GENI DELLA FISICA SENTONO IL BISOGNO DI AFFACCIARSI AL BALCONE MEDIATICO. CONTENTI LORO. LI PREFERIVO CHIUSI IN LABORATORIO. LA DISTANZA LI RENDE AUTOREVOLI" – MASSIMO GRAMELLINI HA DIGERITO MALE LA PASTA GOMMOSA COTTA “ALLA PARISI” (A FUOCO SPENTO) PER IL QUALE IL PREMIO NOBEL E’ STATO SPERNACCHIATO DALLO CHEF COLONNA – “SAREI TENTATO DI CREDERE AL COLONNA PER LA STESSA RAGIONE PER CUI, IN UN'EVENTUALE DIATRIBA TRA LO CHEF E IL FISICO SUI BUCHI NERI, TENDEREI A FIDARMI DI PARISI”...


     
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    Massimo Gramellini per il “Corriere della Sera”

     

    ANTONELLO COLONNA ANTONELLO COLONNA

    Sono cresciuto in un mondo banale, dove la Ferrari non dimenticava le gomme in garage durante i pit-stop, però il premio Nobel per la Fisica smentito da un cuoco sulle modalità di cottura degli spaghetti continua a sembrarmi un evento assurdo, specie perché qualcuno comincia a considerarlo normale. Avrete saputo, immagino.

     

    giorgio parisi 1 giorgio parisi 1

    Il professor Giorgio Parisi, teorico della complessità insignito dell'onorificenza svedese, scrive un breve testo sui social per sostenere che la pasta cotta a fuoco spento aiuta a centellinare il gas di Putin, ma si espone ai rilievi dello chef Antonello Colonna, per il quale lo spaghetto «alla Parisi» risulterebbe troppo gommoso.

    massimo gramellini massimo gramellini

     

    Sarei tentato di credere al Colonna per la stessa ragione per cui, in un'eventuale diatriba tra lo chef e il fisico sui buchi neri, tenderei a fidarmi di Parisi. Quanto ai motivi che possono avere indotto il premio Nobel a intervenire su un tema così scottante (o scotto?), mi sono fatto un'idea. Nel mondo di prima, quello del grande Piero Angela, erano i divulgatori a spiegare la realtà, semplificandola per renderla più comprensibile.

     

    il post di giorgio parisi sulla cottura della pasta a fuoco spento il post di giorgio parisi sulla cottura della pasta a fuoco spento

     

     

    Adesso la mediazione è saltata e persino i geni della Fisica, sulla scia dei virologi, sentono il bisogno di affacciarsi al balcone mediatico per spezzare il pane della conoscenza. Contenti loro. Personalmente li preferivo chiusi nei laboratori ad analizzare provette e scrivere equazioni incomprensibili, lasciando il lavoro sporco a chi lo fa di mestiere. Nulla rende autorevoli come la distanza.

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