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    DAVIGO A CATTIVO GIOCO - MERCOLEDÌ PROSSIMO IL CSM DECIDERÀ SE L’EX PM DI MANI PULITE POTRÀ MANTENERE IL SUO INCARICO ANCHE DA PENSIONATO - QUALUNQUE SARÀ L’ESITO, È SCONTATO UN RICORSO AL TAR DA PARTE DI DAVIGO (SE VERRÀ ESTROMESSO) O DI CARMELO CELENTANO, IL MAGISTRATO CHE DOVREBBE SOSTITUIRLO – MA L’AVVOCATURA DI STATO SI È GIÀ ESPRESSA: NON PUÒ RESTARE…


     
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    Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

     

    Piercamillo Davigo Piercamillo Davigo

    La conta dei voti va avanti da giorni, il verdetto è fissata per la prossima settimana e l'interessato - Piercamillo Davigo, l'ex pm di Mani pulite già presidente dell'Associazione nazionale magistrati - sembra in leggero vantaggio. Ma è ancora presto. Mercoledì il Consiglio superiore della magistratura deciderà se tenere al proprio interno uno dei giudici più famosi d'Italia (che andrà pensione il 20 ottobre, quando compirà settant' anni) oppure mandarlo via, visto che chi non indossa più la toga non può far parte della componente «togata».

     

    piercamillo davigo antonio di pietro piercamillo davigo antonio di pietro

    Qualunque sarà l'esito, è scontato un ricorso al Tar e poi al Consiglio di Stato; da parte di Davigo se verrà estromesso, oppure di Carmelo Celentano, il magistrato destinato a sostituirlo, qualora il pensionato dovesse rimanere al proprio posto. A difendere il Csm, davanti al giudice amministrativo, ci sarà l'Avvocatura dello Stato, che però s' è già espressa con il parere richiesto dalla commissione verifica titoli del Csm: Davigo non può restare dov' è.

     

    piercamillo davigo contestato dagli avvocati a milano 4 piercamillo davigo contestato dagli avvocati a milano 4

    Quindi, se nell'organo di autogoverno dei giudici dovesse prevalere la tesi opposta, gli avvocati dello Stato si troverebbero a dover sostenere una posizione contraria a quella appena dichiarata. Davigo e chi lo appoggia ritengono che la questione sia abbastanza semplice: la Costituzione prevede che i consiglieri restino in carica quattro anni, e tra le norme che regolano la decadenza dall'incarico non è espressamente previsto il pensionamento.

     

    Dunque quello che conta è che al momento dell'elezione il candidato avesse il requisito di esercitare la funzione giudiziaria. La replica dell'Avvocatura è altrettanto semplice, ma in favore della «incompatibilità logica e giuridica» di un pensionato al Csm: «Appare innegabile che la permanenza in servizio costituisce la stessa ragione d'essere della partecipazione del componente togato all'organo di autogoverno».

    francesco minisci, piercamillo davigo francesco minisci, piercamillo davigo

     

    Lasciando un ex magistrato all'interno dell'istituzione si arriverebbe «all'alterazione dell'assetto strutturale prefigurato dalla Carta costituzionale». Il totovoto prevede una spaccatura del Consiglio. A favore di Davigo, oltre a 3 consiglieri della sua corrente e almeno 2 laici di estrazione grillina, vengono conteggiati i 5 componenti di Area, la cosiddetta «sinistra giudiziaria». Nonostante il direttore di Questione giustizia (la rivista di Magistratura democratica, che fa parte di Area) Nello Rossi avesse pubblicato un articolo dove si dichiarava nettamente contrario alla permanenza di Davigo al Csm.

     

    piercamillo davigo piercamillo davigo

    Non a caso ieri, sulla stessa rivista, è comparso un articolo di segno opposto, della professoressa Maria Agostina Cabiddu, ordinaria di Diritto pubblico, intitolato: «I membri elettivi del Csm durano in carica quattro anni, anche quando si chiamano Davigo». Contrarie a questa tesi dovrebbero essere le correnti di centrodestra, Unicost e Magistratura indipendente. Decisive saranno le scelte dei rimanenti componenti «laici» e, se opteranno per non astenersi, i voti del comitato di presidenza: il vicepresidente David Ermini assieme al primo presidente della Cassazione, Pietro Curzio, e il procuratore generale Giovanni Salvi.

     

     

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