Estratto dell’articolo di Piero Colaprico per “la Repubblica”
berlusconi ruby
In un mondo di (aggettivo benevolo) smemorati, non può che trionfare la coppia di fatto Silvio Berlusconi e Karima el Mahroug (differenza d’età, 56 anni). Era l’ormai lontanissimo 2010 quando l’allora presidente del Consiglio, per proteggere i segreti osceni di quelle che avrebbe definito “cene eleganti”, e che per la corte di Cassazione sono “atti prostitutivi”, chiamò l’ufficio di gabinetto della questura. Tono gentile e gigantesca bugia per ottenere la liberazione della “nipote di Mubarak”, inteso come Hosni, ex presidente egiziano. Purtroppo, le questioni di diritto internazionale non c’entravano nulla: Berlusconi temeva ben altro.
berlusconi ruby
Karima allora si faceva chiamare Ruby Rubacuori, era scappata da varie comunità, i genitori erano disperati e, anche se non aveva compiuto 18 anni, frequentava villa Casati Stampa, ad Arcore. Era approdata a Milano e ne combinava di ogni. Gli smemorati non ricordano che fu proprio Ruby, sin dal primo incontro con una pattuglia della polizia, la Monforte-bis, a parlare di Silvio: “Mi sta mettendo i documenti in regola (…) Guarda che Lele Mora”, e cioè l’agente di spettacolo, “mi ha mandato ad Arcore. E mi ci hanno portato con un’auto con la scorta”.
BERLUSCONI TRA RUBY MINETTI PASCALE
Sempre lei a spiegare poi ai magistrati che Berlusconi le aveva dato “187mila euro in tre mesi”, che nel locale sotterraneo della villa si teneva il “bunga bunga”, che alle feste a luci rosse c’erano Emilio Fede, direttore del Tg 4 , Nicole Minetti, consigliere regionale di Forza Italia, e tantissime ragazze.
[…] Nell’attesa delle motivazioni, si può ragionare su fatti concreti e incontrovertibili? E cioè, in questa ultima tornata, è stato detto che le ragazze non andavano sentite come testimoni, bensì con le garanzie dovute agli imputati. Di questa qualità giuridica sinora non s’erano accorti i vari gip, gup e tutti gli altri giudici degli altri processi, che pure sinora sono stati celebrati. Esattamente quando le ragazze sarebbero dovute essere iscritte nel registro degli indagati per falsa testimonianza?
BERLUSCONI RUBY BUNGA BUNGA
Ora, al di là delle interpretazioni di legge e del libero convincimento del giudice, l’accusa del primo processo Ruby — che si concluse con la condanna per Silvio Berlusconi — viene retta da Ilda Boccassini e Antonio Sangermano. Nonostante i ritardi da legittimo impedimento e uveite del premier, nel corso delle udienze decine di ragazze e di ospiti, di investigatori e di assistenti sociali, vengono interrogati in aula.
Ed è nelle fasi del processo che emerge una profonda differenza tra le dichiarazioni rese davanti ai giudici da molte delle ospiti e le loro frasi raccolte grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali anche nel condominio di via Olgettina, con affitti e bollette a spese di Berlusconi.
ilda boccassini ospite di mentana a la7
In aula […]vengono descritte situazioni degne di una festa delle scuole medie. Dietro le quinte, intorno a “Papi” Berlusconi, invece le stesse raccontano, come diceva Minetti a un’amica, che “ne vedi di ogni. La disperation più totale”. Se l’amica definirà la villa “un puttanaio”; se alcune testimoni, da Ambra Battilana ad Imane Fadil, racconteranno scene hard; le altre continueranno a infierire sul “vecchio”, a cui “spillare quattrini”, aggiungendo dettagli scabrosi.
karima el mahroug detta ruby processo ruby ter
Alla fine del primo processo, gli atti […] tornano dunque in procura, per verificare se queste ragazze siano imputabili di falsa testimonianza. La stessa cosa è accaduta centinaia di volte: spesso è alla fine dei processi che si discerne il (presunto) vero dal (presunto) falso testimone. Per Berlusconi è diverso? Assolto, il fatto non sussiste; così come Ruby assolta, con autobiografia già pronta. […]
Al di là di finte infermiere, autoreggenti, statue priapesche, soldi a iosa nelle buste preparate dal ragionier Spinelli, malesseri, la coppia Ruby- Silvio resta emblematica. Non come protagonista di una vicenda giudiziaria vista dal buco della serratura, come viene ripetuto. Ma del meccanismo perfetto che intreccia abuso di potere e menzogna.
Il giorno dopo l’uscita “comandata” di Ruby dalla questura, dalla stessa via Fatenefratelli parte un’inequivocabile telefonata alla presidenza del Consiglio: «Questa Ruby non è nipote di Mubarak», fanno sapere a Palazzo Chigi. Eppure deputati e senatori in massa firmano un’interpellanza parlamentare pro-Ruby sull’asse Roma- Cairo. Insomma, ieri non si è assolto altri che un povero ingenuo miliardario e politico, una vittima di perenni errori giudiziari: ma come non crederci, in Italia?
karima el mahroug detta ruby processo ruby ter.
tweet sull assoluzione di berlusconi processo ruby ter 7 tweet sull assoluzione di berlusconi processo ruby ter 9 berlusconi ruby marysthell polanco dopo l assoluzione al processo ruby ter LA CARD DI SILVIO BERLUSCONI SU INSTAGRAM DOPO L'ASSOLUZIONE AL PROCESSO RUBY TER BERLUSCONI RUBY karima el mahroug detta ruby processo ruby ter BERLUSCONI PER RACCONTARE IN TV IL CASO RUBY