Pa. Ru. Per la Stampa
piero di lorenzo
Quando undici anni fa Piero Di Lorenzo acquistò la Irbm, ora nel gruppo di testa della corsa al Re dei vaccini, non avrebbe mai immaginato che oggi con quei soldi non comprerebbe nemmeno il cancello della sua azienda.
«Quanto ha acquistato di valore? Non ho avuto nemmeno il tempo di pensarci. In questo momento le energie sono tutte protese a raggiungere il traguardo». Che, ammette, «sembra essere vicino».
Che apporto avete dato a colossi come AstraZeneca e Oxford nella ricerca del vaccino anti-Covid?
«Diciamo che abbiamo costruito la navicella spaziale, lo Shuttle che deve veicolare nell' organismo la proteina spike, sintetizzata e quindi depontenziata, che genera poi la risposta immunitaria in grado di respingere gli attacchi del virus.
Il gene della proteina, l' università di Oxford lo ha sintetizzato già 18 anni fa, studiando i vaccini per altri coronavirus. Quando è apparso il Covid hanno impiegato non più di due settimane per sintetizzare anche questa in base al sequenziamento del gene messo a disposizione dalla Cina».
irbm science park pomezia
E voi quando siete entrati in azione?
«Subito dopo. Ricordo l' emozione quando è arrivata la mail con la quale Oxford ci chiedeva di collaborare, mettendo a punto e caratterizzando l' adenovirus, quello del comune raffreddore. Che ulteriormente depotenziato affinché non finisca per replicarsi nell' organismo, diventa il veicolo nel quale far viaggiare la proteina spike, che deve poi provocare la risposta immunitaria».
E fino ad ora com' è andata?
«Bene, visto che abbiamo già superato tre volte i severi esami dell' Agenzia del farmaco britannica, che ha autorizzato le varie fasi della sperimentazione.
piero di lorenzo irbm
Dopo i primi test sui macachi è stato dato il via libera alla fase uno sui primi 510 volontari sani, che ha confermato l' assenza di tossicità ma anche l' efficacia, ossia la capacità di produrre una risposta immunitaria.
Poi si è passati alla fase 2 su tremila volontari ai quali è stato inoculato il vaccino mentre ad altrettanti veniva somministrato un placebo. Superato anche questo esame siamo ora alla fase 3 su 10mila volontari, reclutati in Gran Bretagna e in Brasile, dove i picchi purtroppo ancora alti dell' epidemia ci assicurano di poter portare a termine la sperimentazione».
Quando sperate di chiudere?
beppe grillo con piero di lorenzo
«Se tutto procede come deve per settembre. Anche se nel frattempo la produzione è stata già avviata per non farci trovare impreparati».
Entrerete in campo anche nella produzione?
«Si, siamo attrezzati per farlo. Del resto le dosi per le sperimentazioni sono uscite dai nostri stabilimenti. Proprio in questi giorni stiamo programmando con AstraZeneca e Oxford le modalità di produzione. Siamo pronti a fare la nostra parte producendo alcuni milioni di dosi».
vaccino
Questo la inorgoglisce?
«Beh si, siamo un' azienda di 250 dipendenti con 40 ricercatori. La scommessa l' abbiamo vinta quando acquistando l' azienda dalla multinazionale americana Merck sharp and dohme decidemmo di non disperdere il patrimonio di esperienza che avevamo ereditato e che aveva portato alla scoperta di un importante farmaco anti Hiv. Oggi abbiamo la conferma che anche in Italia è possibile scommettere sulla ricerca».pa. ru.
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