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    PILLON MEJO DE ORBAN! - IL LEGHISTA CON L'OSSESSIONE DELLA "TEORIA GENDER" HA INCONTRATO IL PREMIER UNGHERESE E ORA S'È MESSO IN TESTA DI IMITARLO: "METTIAMO IN COSTITUZIONE CHE LA MAMMA È DONNA E IL PAPÀ UOMO” - LA PROPOSTA DEL SENATORE: "INSERIAMO ANCHE CHE I BIMBI HANNO UN'IDENTITÀ CORRISPONDENTE AL LORO SESSO ALLA NASCITA” - PROPRIO MENTRE STA TORNANDO IN AULA IL DDL ZAN: AUGURI…


     
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    Chiara Baldi per www.lastampa.it

     

    PILLON E ORBAN PILLON E ORBAN

    Mentre Giorgia Meloni porta avanti una lotta senza quartiere alla maternità surrogata, la Lega resta ben salda sullo scontro con il mondo Lgbtq+. Il senatore Simone Pillon – da sempre acerrimo nemico della “teoria gender” e della Legge 194 – ieri ha incontrato il primo ministro ungherese Viktor Orbán, in visita in Italia in cui ha incontrato anche Papa Francesco, e con lui ha discusso di come l’Ungheria stia affrontando il tema della cosiddetta famiglia tradizionale.

     

    simone pillon simone pillon

    In un tweet in cui allega una foto insieme al presidente ungherese, infatti, è lo stesso Pillon a raccontare come è andato l’incontro: «Ieri con Viktor Orbán abbiamo parlato anche della battaglia contro il gender. Nella Costituzione ungherese ora si legge “Il diritto dei bambini a un'identità corrispondente al loro sesso alla nascita” e “La madre è una donna, il padre è un uomo”. Lo dovremmo prevedere anche noi».

     

    In un precedente cinguettìo, Pillon aveva definito «proficuo» l’incontro incontro con Orbán. «Ricevere da lui i complimenti per le battaglie a difesa della famiglia e dei bambini contro le ideologie mi ha davvero onorato», ha aggiunto il senatore leghista famoso per il suo impegno costante a non riconoscere le coppie omosessuali. E ha concluso con un «grazie presidente!».

     

    simone pillon simone pillon

    Intanto, il prossimo mercoledì 27 aprile, tornerà in Aula al Senato – dove è stato bocciato sei mesi fa – il ddl Zan contro l’omotransfobia. Ad annunciarlo ieri in una intervista a Repubblica è stato lo stesso Zan, relatore del disegno di legge, che ha spiegato che «riprende la battaglia contro l'omotransfobia.

     

    La legge contro i crimini d'odio è stata bloccata al Senato il 27 ottobre scorso. L'ultima immagine è quella dell'applauso sgangherato e violento delle destre, da ultrà dello stadio, che ha fatto il giro del mondo, facendoci quasi vergognare di essere italiani. Ma il 27 aprile, mercoledì prossimo, scade l'embargo di sei mesi previsto a Palazzo Madama dopo la tagliola. E il ddl Zan sarà ripresentato quel giorno alle senatrici e ai senatori del Pd».

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