Renato Franco per il Corriere della Sera
baudo conte
Per la prima volta Pippo Baudo crea un suo palinsesto. Oggi diventa «direttore di rete» per un giorno e sceglie tutta la programmazione di Rai Storia (canale 54): un lungo viaggio nella tv che piace al recordman di Sanremo (13 volte da conduttore), l' incontro con personaggi diventati amici come Gassman, Sordi, Sandra Mondaini e Vianello;
che ammirava profondamente come Eduardo, Mina, Falqui. La passione per l' opera ( Gianni Schicchi diretto da Chailly con la regia di Ronconi), l' omaggio al Gattopardo (fu adattatore dei dialoghi in siciliano), le tante domeniche in tv (scrisse anche una canzone, Una domenica così , cantata da Morandi come sigla di Settevoci ).
Pippo Baudo, ora fa anche il direttore di rete?
«Per carità, è un divertimento una tantum, è stimolante avere la possibilità di fare l' impaginazione giornaliera di una rete dalle 9 di mattina a mezzanotte: devi pensare al gusto della gente e al tuo, e coniugare un' offerta originale».
Mai pensato di stare dietro le quinte?
pippo baudo 8
«Me lo hanno chiesto tante volte, anche a Rai1, ma ho detto sempre di no. La vita dei direttori di rete è difficilissima: gli errori vengono imputati a loro, i successi agli altri».
Con Sandra e Raimondo fu amicizia vera.
«Sandrina quando veniva a Roma non andava mai in albergo ma veniva a dormire a casa mia. Erano veramente divertenti, Casa Vianello sembra un' invenzione drammaturgica, invece era la fotografia della loro vita quotidiana.
Feci uno spettacolo a teatro con Sandra, Raimondo ci disse che eravamo bravissimi e dovevamo fare una tournée di 5/6 anni in giro per l' Italia, "così io mi libero di lei". Era un comico eccezionale».
La tv come le sembra?
pippo baudo
«Anche se sono stati molto gentili a replicare due volte la mia festa di compleanno, la televisione in questi giorni è inguardabile, tutto già visto, solo repliche. E il virus c' entra fino a un certo punto, la tv estiva è sempre stata così ed è una cosa che ho sempre rimproverato alla Rai.
Mentre è giustificato che la tv commerciale da maggio abbassi un po' la quantità dell' offerta visto che gratis, la Rai non può: il telespettatore paga il canone per tutto l' anno, non per 9 mesi».
La tv è in mano sempre agli stessi conduttori over 50. Che spiegazione si dà?
«Non ho una risposta.
Sembra che l' avventura della tv non interessi più, non ci sono personaggi emergenti, non vedo all' orizzonte nuovi volti interessanti. Non c' è ricambio ai soliti noti».
Nemmeno Cattelan?
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«Lui è un oggetto misterioso per me. È un ragazzo colto, che parla benissimo inglese, però gli manca qualcosa. Forse dovrebbe avere il coraggio di fare il salto in Rai».
Aver bocciato Fiorello fu il suo errore più grande.
«Una toppata alla quale lui è affezionato ma che io mi rimprovero ancora. Al provino fece un monologo di 40 minuti, gli dissi: guarda che a condurre ci sono già io».
Era geloso?
Ride. «Forse sì... Ma fu la sua fortuna, andò a Milano e poi da lì partì la sua carriera».
Giusto riaffidare il Festival ad Amadeus e Fiorello ?
«Indubbiamente sì, dopo il successo dell' anno scorso sarebbe stata una pazzia cambiare. Amadeus è molto bravo, ormai ha acquisito una disinvoltura e una scioltezza straordinarie. Tra l' altro oggi è più difficile fare il Festival: una volta c' erano tante belle canzoni, io avevo l' imbarazzo della scelta, sentivo per 9 mesi pezzi uno più bello dell' altro. E poi venivano i grandi ospiti stranieri: Madonna, Whitney Houston, Springsteen, Sharon Stone...».
pippo baudo foto di bacco
Ha appena compiuto 84 anni, cosa le fa rabbia dell' età che avanza?
«È il tempo che passa che mi fa arrabbiare, non lo vivo con angoscia, ma mi fa pensare: adesso ho 84 anni e mi sembra ieri quando ho cominciato. Gli anni della giovinezza passano tutti di corsa, poi cresci e ogni anno in più diventa una bottarella».
La politica che sentimenti le suscita?
pippo baudo mike bongiorno mina
«Io sono ancora democristiano doc».
Guardi che la Dc non esiste più...
pippo baudo, alberto lupo e loretta goggi
«Io penso che la Democrazia Cristiana sia la grande assente della politica, se ci fosse un vero leader di una Dc rinnovata avrebbe una grande possibilità di governare. Oggi la politica è molto confusa».
Conte le piace?
«È furbissimo: non è stato eletto da nessuno ma comanda e se li porta tutti a spasso che è un piacere. Da collega, visto che sono laureato pure io in Giurisprudenza, lo trovo un furbissimo avvocato di provincia».
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