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    CHI HA COLPITO ANNA MAZZAMAURO? - PIROSO METTE IN FILA I “FATTI” E IMBASTISCE UNA DIFESA DI ENRICO BRIGNANO DALLA GOGNA DEL WEB CHE LO HA GIA’ CONDANNATO - DAI “FATTI” SORGE UNA DOMANDA: PERCHE’ L’ATTORE NON HA SMENTITO E S'E’ NASCOSTO DIETRO UN ‘NON MI VA DI COMMENTARE’? - SECONDO LA MAZZAMAURO L’AGGRESSIONE E’ STATA FILMATA. BASTEREBBE VISIONARE I VIDEO PER CAPIRE CHI E’ STATO…


     
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    Antonello Piroso per “La Verità”

     

    antonello piroso antonello piroso

    Linciaggio a mezzo Web, nuovo capitolo. Fatto numero 1. Domenica 17 Il Messaggero ospita un' intervista ad Anna Mazzamauro, la deliziosa signorina Silvani nella saga dei film di Fantozzi. L'attrice (79 anni) difende Fausto Brizzi: «Sto dalla sua parte. Un processo non c'è stato e le accuse sono finite in un silenzio assordante. Ho letto i suoi libri e, più della parola, è la scrittura a rivelare una persona. L'ho visto lavorare (Brizzi è il regista di due film cui lei ha preso parte: Poveri ma ricchi l' anno scorso, e Poveri ma ricchissimi quest' anno, ndr). Io non condanno lontano dal tribunale».

     

    Quindi: sono una garantista. Impeccabile. Fatto numero 2. Mazzamauro però sgancia una bomba. Alla domanda «Se ti fosse accaduto di essere stata molestata, o peggio, saresti stata zitta o avresti parlato?», replica con un' accusa gravissima: «Quando sono stata picchiata sul set sono stata zitta. Per paura».

     

    DE SICA BRIGNANO DE SICA BRIGNANO

    Picchiata sul set ?!? Ma dove, ma quando? «Poco più di un anno fa. Sul set di Poveri ma ricchi. Sarei dovuta entrare in scena mentre gli altri erano tutti insieme a esultare. Solo che la mia battuta si è sovrapposta a quella di un attore. Che mi ha strattonata e picchiata sull' orecchio. Mi è stato lacerato il menisco dell' orecchio e, da allora, quando sono in casa e non devo recitare, sono costretta a portare il bite, una sorta di apparecchio in bocca».

     

    Quindi: Mazzamauro è stata picchiata non in un camerino, non in un parcheggio di notte, bensì sul set, davanti al cast, ai tecnici, al regista. Fatto numero 3. A questo punto che cosa è successo? «Brizzi mi è stato molto vicino. I rappresentanti della produzione mi hanno pregato di non far uscire la notizia per non danneggiare il film. Ero umiliata e triste.

    ANNA MAZZAMAURO DE SICA BRIGNANO ANNA MAZZAMAURO DE SICA BRIGNANO

    Sono andata all'ospedale. Mi è stato chiesto dal medico e dall' agente (evidentemente: di polizia, ndr) di denunciare, ma ho preferito tacere. Ho mandato un' educatissima lettera per mettere la produzione al corrente di quello che era accaduto, ma non ho ricevuto neppure una telefonata».

     

    Quindi: la produzione tace, ma, muta (forse con il linguaggio dei segni?), la prega comunque di non dire nulla. Fatto numero 4. Aggiunge l' attrice: ho taciuto, ma ora «non riesco a perdonarmi. Alla fine delle riprese lui è venuto da me per ripetere che non ce l'aveva con me, che gli dovevo credere. E, se non gli avessi creduto, avrebbe mandato amici suoi a convincermi».

    brignano brignano

     

    Quindi: più che un attore, un avanzo di galera, picchiatore e pure mafioso. Fatto numero 5. Date le premesse, «perché poi hai accettato di girare il seguito?». Risposta: «Brizzi mi ha pregato, ne abbiamo parlato a lungo nel suo famigerato loft. Ho chiesto che il mio nome diventasse più grande sui manifesti e ho preteso un aumento. Ma è stato difficile tornare sul set e lavorare con quell' attore con il quale non ho più scambiato una parola. Ho sempre pianto durante le riprese. Per fortuna Christian De Sica mi consolava».

     

    ANNA MAZZAMAURO DE SICA 2 ANNA MAZZAMAURO DE SICA 2

    Quindi: sono stata picchiata, ma sono tornata sul set con quell' energumeno (ignoto). A rendere tutto ciò tollerabile, ci sono stati i benefit (che ho richiesto e mi sono stati accordati) e la solidarietà di De Sica. A questo punto, entra in scena il Web. Questa entità suprema, metafisica, onniscente, che tutto vede e tutto giudica. Senza sconti e senza appelli.

     

    Fatto numero 6. Un tizio, definito «esperto di tv», scrive il 19 dicembre su Twitter: «Brignano sarà ospite di una trasmissione radio. Chissà se gli chiederanno qualcosa di Anna Mazzamauro». Punto. Un suo follower gli chiede: «Ma quindi è lui il picchiatore?».

    Risposta serafica: «Non saprei, ho però letto questa dichiarazione della Mazzamauro di un anno fa».

     

    enrico brignano enrico brignano

    E allega il passaggio di un' intervista (rilasciata al sito Gay.it, ma questo lo apprendo poi dalla lettura di un post sul sito di Wired.it), in cui l' attrice incensa De Sica, ma alla domanda: «E Brignano?». «Di Enrico non vorrei parlare, se non ti dispiace». Tutto qui? Tutto qui.

     

    Al che, un altro follower commenta, come se niente fosse: «Io ho sempre sospettato fosse lui, anche prima che risaltasse fuori questa intervista». Per la serie: Brignano, il solito sospetto. Quindi: Mazzamauro il nome non l'ha fatto, a rigore neppure il tizio, però il Tav, treno ad alta velocità, del fango si è messo in moto. Fatto numero 7. Di rimbalzo in rimbalzo tra carta stampata e Internet, questa non-denuncia viene presentata così: «Mazzamauro picchiata sul set, sospetti su Brignano».

     

    ANNA MAZZAMAURO ANNA MAZZAMAURO

    Meglio: «Il Web punta Brignano». Digitando su Google le parole «Mazzamauro Brignano» (o viceversa) escono decine di migliaia di risultati. Una valanga innescata da un tweet. In 48 ore. Fatto numero 8. Finalmente viene interpellato Brignano. Che replica: «Vi ringrazio ma non faccio interviste. Non mi va di commentare: sono in piena prova, ho il debutto dello spettacolo (Enricomincio da me, in scena all' Auditorium Conciliazione di Roma dal 20 dicembre al 12 gennaio, ndr). Sono tranquillo. È un momento molto felice della mia vita, lo voglio mantenere tale».

    ENRICO BRIGNANO FOTO ANDREA ARRIGA ENRICO BRIGNANO FOTO ANDREA ARRIGA

     

    Commenta il post di Wired.it: «L'attore non ha voluto dire nulla sul caso, ma il cast del film è così ristretto che i sospetti sono qualcosa di più». Quindi: Brignano non rilascia commenti, forse spera che la tempesta si plachi da sé, ma il suo «no comment», non essendo una smentita, diventa per «i leoni da tastiera» un' implicita ammissione.

     

    Fatto numero 9. Sulla base di questa documentatissima indagine (basata non su una denuncia penale, o comunque esplicita, ma su un aberrante sillogismo: sul set c'erano solo due attori, Mazzamauro loda De Sica, di Brignano non parla, ergo il colpevole è lui), i media hanno lo scalpo da esibire: quello di Brignano. Che viene travolto dalla melma (“Brignano le donne non le molesta, lui le mena proprio"), insieme alla sua compagna e a sua figlia, che non ha nemmeno un anno di vita, con minacce tra il pericoloso e lo stomachevole.

     

    anna mazzamauro anna mazzamauro

    Fatto numero 10. Resta un punto da chiarire, che però è dirimente: se il pugno, lo schiaffo, la manata è avvenuto sul set, ci sono le immagini? Sì. E in quelle che ho visto io, l'unico contatto fisico tra Brignano e Anna Mazzamauro avviene quando lui, avendo lei sbagliato il tempo della battuta (al decimo ciak o oltre, di notte, in agosto, su un set senza aria condizionata, in una scena corale), prende le sue mani tra le proprie e l'apostrofa, tra l'infastidito e il disperato: «Adesso la devi dire la battuta, adesso...». Fine.

     

    Morale Ribadisco quello che ho sempre detto: io metto in fila gli elementi di fatto, sono un cronista e non un giudice, non assolvo e non metto alla gogna. Neppure il Web, in cui si rinvengono video, testi e contributi egregi. Segnalo però i pericoli di un meccanismo perverso cui dobbiamo sottrarci tutti. Perché un giorno potrebbe succedere a chiunque di noi di ritrovarsi additato come «il mostro».

     

    enzo tortora il gioco di portobello enzo tortora il gioco di portobello

    Senza possibilità di difendersi o di far sentire la propria voce davanti alla tempesta di m...enta «virale» (in gergo tecnico: shitstorm). Come Brignano: in tre giorni, da comico acclamato a delinquente matricolato. Diceva Enzo Tortora: «Se un giorno vi arrivasse una telefonata in cui vi annunciano che qualcuno vi accusa di aver stuprato la Madonnina del Duomo di Milano, non mettetevi a ridere per l' insensatezza dell' assunto: mollate tutto, prendete il passaporto e scappate immediatamente in Svizzera». Oggi neppure questo basterebbe: abbiamo voluto il villaggio globale? Questo è il risultato. Buone feste a tutti.

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