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    QUANDO SI TRATTA DI INCASSARE SOLDI, IL FINTO CIECO CI VEDEVA BENISSIMO - PIZZICATO DAI CARABINIERI UN ALTRO PARACULO CHE SI DICHIARAVA NON VEDENTE ASSOLUTO E INVECE SE NE ANDAVA TRANQUILLAMENTE A SPASSO PER ROMA A SBAFO DELL’INPS (QUINDI NOSTRO) - DAL 2005 AL 2016 HA INTASCATO QUASI 81MILA EURO DALL’ENTE PREVIDENZIALE – A TRADIRLO: “LA CAMMINATA SCIOLTA” – ORA PERÒ RISCHIA…


     
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    Francesca De Martino per “il Messaggero”

    FINTO CIECO FINTO CIECO

           

    Avrebbe fatto lunghe passeggiate nel suo quartiere, a San Giovanni, attraversando gli incroci con un passo quasi disinvolto, ma per l'Inps era cieco assoluto. Per ottenere un'indennità mensile più consistente, un 85enne romano, A.M., avrebbe «simulato lo stato di cieco assoluto», quando in realtà era solo parziale. Così ha intascato, dal 2005 a marzo 2016, poco più di 81mila euro «senza averne diritto».

     

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    Per questo il pm Raimondo Orrù ha chiesto una condanna a un anno e 4 mesi di reclusione, con il beneficio della pena sospesa solo se l'anziano risarcirà i danni all'Istituto di previdenza, parte civile nel processo. L'accusa contesta la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, perché l'anziano si sarebbe procurato un «ingiusto profitto», ai danni dell'ente pari a 81.308 euro, causando un danno di «rilevante entità».

     

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    L'uomo sarebbe stato sorpreso dai carabinieri una sola volta, nel 2013, mentre passeggiava con tutta tranquillità nel quartiere dove abita. Per gli investigatori avrebbe avuto una camminata troppo sciolta per essere un non vedente, anche mentre attraversava la strada in punti più rischiosi. Da lì sarebbero scattati i controlli dell'Inps che, nel 2014, avrebbe negato la cecità assoluta all'imputato. «Per i periti del giudice civile ha un minimo di residuo visivo che è riconosciuto nella cecità assoluta e che consente di muoversi in autonomia nei luoghi di residenza», ha spiegato in aula l'avvocato Alessia Parisella. La sentenza è attesa il 7 luglio.

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