P.Tom. per il “Corriere della Sera”
pogba
Salutano commossi, come hanno fatto ieri sera Chiellini e Dybala. Ma, a meno che tu non sia Maurizio Sarri, quello alla Juventus non è mai un vero addio, semmai un arrivederci: prima o poi si ritorna o almeno si sogna di farlo.
Così dopo il varo in grande stile dell'Allegri-bis dodici mesi fa, raffreddato da una stagione interlocutoria a dir poco, adesso è iniziata ufficialmente l'estate del «Pogback», ovvero del possibile ritorno di Paul Pogba, a sei anni dalla sua partenza, destinazione Manchester United. Ieri a Torino è sbarcato l'avvocato Rafaela Pimenta, braccio destro di Mino Raiola, che ha preso in mano l'agenzia One dopo la morte del procuratore, avvenuta lo scorso 30 aprile.
La «donna dei conti» brasiliana è più che mai necessaria, perché il Polpo è in scadenza con i Red Devils e quindi si muoverà a parametro zero, proprio come la prima volta, quando Paratici lo strappò allo United, facendo arrabbiare Sir Alex Ferguson. Il nodo quindi riguarda l'ingaggio, non solo perché Pogba guadagna 15 milioni in Inghilterra, ma anche perché il Psg offre 12-13 milioni a stagione. Il francese non ha mai fatto mistero di volere di nuovo Madama, con tanti ammiccamenti sui social, ma c'è da lavorare sulla differenza, dato che l'offerta della Juve si assesterebbe sui 7-8 milioni più altri 2 di bonus per un triennale.
pogba e raiola
Allegri ha scherzato sul francese («I campi da basket ci sono sempre») e ha più che mai bisogno di un colpo al cuore e al centrocampo, per sostituire nell'affetto dei tifosi Paulo Dybala - magari riconsegnando al francese la maglia numero 10 - e per ridare impulso e gol al reparto più in crisi negli ultimi anni. L'incontro con l'entourage di Pogba è durato diverse ore.
E al termine, anche se per i giocatori in scadenza c'è libertà di trattare con le altre squadre, l'a.d. Maurizio Arrivabene, alle prese con una delicata ricostruzione, segue la ritualità, frenando in maniera vistosa: «Chiariamo una cosa: Pogba è un giocatore dello United e quindi serve rispetto per lui e per la sua squadra. I suoi procuratori lo sono anche di Kean e Pellegrini. Ogni tanto ci si incontra, ma Pogba non era per niente oggetto dell'incontro. Ovvio che stiamo facendo le nostre valutazioni, ma gli investimenti devono essere sostenibili e non c'è solo il centrocampo su cui lavorare».
MOGGI GALLIANI RAIOLA POGBA ABATE AL COMPLEANNO DI IBRA
Paul, che ha vissuto una stagione un po' travagliata per gli infortuni e ha giocato 62 gare su 114 in Premier nelle ultime tre, ha appena compiuto 29 anni e a parità di offerta col Psg non avrebbe dubbi a scegliere la Juve. I bianconeri non possono competere con i salari parigini, ma con l'aiuto del decreto crescita per chi viene dall'estero a lavorare in Italia possono sperare. Dopo l'incontro di ieri il giocatore prende tempo, ma la corte della Juve è concreta. Il futuro di Pogba si intreccia in qualche modo con quello di un altro campione del mondo, Kylian Mbappé.
Secondo Marca l'attaccante del Psg, pure lui in scadenza, ha già detto sì a Florentino Perez e sarà quindi partner d'attacco di Benzema anche nel Real Madrid, oltre che in Nazionale. Lo stesso Mbappé ha detto che «la decisione è presa e annuncerò presto il mio futuro». Un anno dopo aver rifiutato l'offerta choc da 200 milioni, il club parigino si deve quindi arrendere, nonostante mesi di parole e di pressioni su Mbappé, diventato anche un tema politico durante le elezioni presidenziali. L'enfant du pays, esploso nel Monaco, ma cresciuto a Bondy a una manciata di chilometri dal Parco dei Principi, lascerà la Francia e anche per questo il Psg punta forte su Pogba, un altro fenomeno dell'Ile de France da esporre sotto la Torre Eiffel. Ma lì sarebbe lavoro. Qui sarebbe passione.
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