LA MINETTI PENSIONATA - IL 21 OTTOBRE L’IGIENISTA MENTALE DEL BANANA “SCOLLINA” I 30 MESI DA CONSIGLIERE REGIONALE NECESSARI PER OTTENERE IL VITALIZIO (CHE SCATTERA’ AL COMPIMENTO DEL 6O° ANNO) - NEL 2045 LA MINETTI RICEVERA’ 1.300 EURO AL MESE - PER MATURARE IL DIRITTO, HA VERSATO FINORA CIRCA 3500 EURO AL MESE DI TRATTENUTA - LA NORMA VERRA’ ABOLITA DALLA PROSSIMA LEGISLATURA…

Maria Elena Scandaliato per Pubblicoquotidiano.it

Difficile immaginare la dolce, tonica Nicole che, a sessant'anni suonati, controlla se sul suo estratto conto è arrivato il vitalizio della Regione Lombardia. Difficile, ma più che probabile.

Una probabilità che si misura in appena sedici giorni: quelli che, per essere precisi, separano la ventisettenne consigliera regionale del Pdl dalla possibilità di accedere alla "pensione a vita". Un trattamento super-retributivo il suo, calcolato sui pochi mesi di (non) duro lavoro all'interno del Consiglio regionale lombardo.

Privilegi ancora più insopportabili, perché concessi mentre il resto del Paese si vedrà centellinare la pensione in base ai poveri contributi che - nei casi più fortunati - saranno stati versati in almeno quarant'anni di fatica.

Il 21 ottobre prossimo, infatti, Nicole Minetti potrà accedere al famoso vitalizio,
a prescindere dall'esito della legislatura in cui è stata eletta. In base alla legge regionale n. 12 del 20 marzo 1995, «il consigliere che abbia versato il contributo per un periodo inferiore a 5 anni ma pari almeno a 30 mesi, ha facoltà di continuare - qualora non sia rieletto o cessi dal mandato - il versamento stesso per il tempo occorrente a conseguire il diritto all'assegno vitalizio minimo».

La bella consigliera ha ricevuto la sua investitura il 21 aprile 2010, dopo essere stata blindata nelle «comunicate e liberate» liste di Formigoni: di qui, la sua possibilità di accedere al vitalizio a partire dal prossimo 21 ottobre. Una bella rendita a vita, conseguita in appena due anni e mezzo di sedute consiliari. Certo, l'ex igienista dentale di Berlusconi potrebbe rinunciare all'esercizio di questo «diritto» per riscuotere semplicemente le
somme versate fino ad oggi.

Somme cospicue, sia chiaro: ogni consigliere versa circa 3500 euro al mese di «trattenuta sulla indennità di funzione», che permette di accedere al famoso «assegno a vita».

Tuttavia, una volta saldate le sessanta mensilità necessarie si accede a una discreta pensioncina, che per i consiglieri con appena una - o mezza - legislatura sulle spalle, ammonta a circa 1300 euro al mese. Da riscuotere, però, dal compimento del sessantesimo anno di età. Tra l'altro, l'ex soubrette-modella-igienista sarà uno degli ultimi esemplari di consigliere regionale lombardo "baby-vitaliziato ": dal prossimo quinquennio, infatti, questo privilegio non esisterà più.

L'opposizione in consiglio regionale aveva proposto di eliminarlo già dalla legislatura corrente, ma la maggioranza - che non ama le leggi retroattive, neppure per sanare i propri soprusi alla cittadinanza - si è opposta.

 

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