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Daniele Castellani Perelli per "L'Espresso"
Un referendum sulla Repubblica. Un referendum per l'indipendenza della Catalogna. Un nuovo patto per la questione basca. Re Juan Carlos non aveva fatto in tempo ad abdicare dal trono di Spagna, che gli avversari della monarchia e dell'unità spagnola erano già lì, lancia in resta: pronti a dar battaglia per capire se il passaggio di consegne a Felipe VI sarà l'inizio del rilancio, o l'inizio della fine.
Sebbene diventare re non sia proprio una delle cose peggiori che possano capitare nella vita, il "regalo" che Juan Carlos ha fatto al suo primogenito sembra abbastanza avvelenato. Se si esclude l'aprile del 2013, infatti, per i sondaggi la Corona non ha vissuto mai un momento peggiore negli ultimi vent'anni. Il suo gradimento era infatti a 7,46 punti su 10 nel '94, ed è crollato oggi al 3,72.
Il 60 per cento degli spagnoli è nato dopo l'entrata in vigore della Costituzione del '78, e questo significa che le nuove generazioni non si riconoscono più nel contesto politico-istituzionale post-franchista, hanno bisogno di altro per credere nella monarchia, che tra scandali e lussi è spesso facile obiettivo del risentimento di una popolazione in cui, come in tutto l'Occidente, domina un sentimento anti-casta e anti-istituzionale.
Il re si dimette, il re è nudo, e così indipendentisti e repubblicani provano la spallata. I partiti della sinistra radicale, Podemos e Izquierda Unida (nonché il candidato più di sinistra per la segreteria del Psoe, José Antonio Pérez Tapias), hanno chiesto un referendum sulla Repubblica, forti anche del successo alle europee, dove per la prima volta i partiti tradizionali filomonarchici, il popolare e il socialista, sono scesi sotto il 50 per cento. E cosa succederà se il 9 novembre i catalani terranno veramente il referendum per staccarsi da Madrid, e magari voteranno sì? Come reagiranno i Paesi Baschi?
Referendum catalano a parte, la Corona al momento non corre rischi. Più dell'80 per cento delle forze parlamentari la sostiene, e il giorno dopo l'abdicazione i principali quotidiani del Paese erano pieni di titoli come "L'utilità di un re", "Un monarca necessario", "Grazie, maestà". Su "El País" Javier Cercas, il noto romanziere, ha scritto: «In questo momento il vero dilemma del Paese non è la scelta tra monarchia e repubblica, ma quella tra una democrazia di maggiore o peggiore qualità.
Non vedo quali aspetti dei problemi della disoccupazione, dell'istruzione o della sanità risolveremmo sostituendo la monarchia con una repubblica». Un re anziano, toccato più o meno direttamente da scandali di corruzione e di infedeltà, non rappresentava più una Spagna inquieta, disunita, indignata e piegata dai colpi dell'austerity. E ora? Mucha suerte, Felipe.
felipe letizia foto 15
RE JUAN CARLO E LA REGINA SOPHIA DI SPAGNA
RE JUAN CARLOS
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