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L.d' A. per “la Repubblica - Edizione Roma”
L' accordo pentadem sbarca ufficialmente in Regione. Questa mattina il governatore Nicola Zingaretti, fresco di dimissioni da segretario del Pd, svelerà la nuova giunta regionale e renderà plastica la sua idea: Pd e 5S possono governare assieme ovunque.
La speranza è che il messaggio arrivi anche in Campidoglio, dove per ora vige il veto piddino sul bis della sindaca Virginia Raggi e lo stesso Partito democratico attende che l' ex ministro dell' Economia, Roberto Gualtieri, sciolga le riserve sulla candidatura.
NICOLA ZINGARETTI ROBERTA LOMBARDI
Ma torniamo in Regione. La nomina a sottosegretaria del Mef di Alessandra Sartore, vicina a Zingaretti, spalanca le porte al rimpasto. In giunta entra Roberta Lombardi, capogruppo pentastellata e arcinemica di Raggi. Da assessora prenderà l' assessorato alla Transizione ecologica, delega chiave per il Movimento per cui a livello nazionale con il premier Mario Draghi si è speso Beppe Grillo in persona.
La consigliera 5S Valentina Corrado diventerà invece assessora al Turismo e agli enti locali. Mentre il nuovo titolare dei conti della Pisana, persa Sartore, sarà il vicepresidente Daniele Leodori. Così Zingaretti sistema la sua squadra, gettando le basi per un' alleanza da portare di sicuro alle prossime Regionali. E, come auspicato oggi anche dall' ex vicesindaco Luca Bergamo, magari alle Comunali.
L' ingresso delle due grilline non passerà per il voto su Rousseau, la piattaforma online dei 5 Stelle. Sfumata la consultazione virtuale, c' è la benedizione del capo politico reggente Vito Crimi e dello stesso Grillo:
«Anche nel Lazio inizia il cammino verso la transizione ecologica. Ora ci apprestiamo a compiere un altro importante passo: contribuire al governo della Regione, con l' obiettivo di realizzare un programma condiviso. Il primo obiettivo? Costruire un futuro sostenibile». E, come detto, un' alleanza che possa arginare l' avanzata del centrodestra.
Tanto a livello regionale che a Roma.
Come detto, l' idea è che l' accordo alla Pisana porti a un passo indietro ( improbabile) di Virginia Raggi nella corsa verso le Comunali. Improbabile, a meno che la prima cittadina non soffra improvvisamente di sindrome dell' accerchiamento. Fin qui l' inquilina ha rifiutato qualsiasi alternativa alla ricandidatura, incluso un sottosegretariato già sotto il governo Conte. Convincerla a cambiare idea pare difficile. Più di un rimpasto.
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