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JOE BIDEN E LA PRESA DI KABUL DA PARTE DEI TALEBANI - MEME BY EMAN RUS
Alessandro Barbera per “la Stampa”
Il primo passo per uscire dal disastro afghano sarà molto probabilmente mercoledì. Sarà una riunione nel formato classico del G7, i leader dell'Occidente sconfitto a Kabul. Di fronte a computer difesi dai migliori sistemi di sicurezza informatica, Joe Biden dovrà mettere una pezza a quello che è unanimemente giudicato come il suo primo ed enorme fallimento da presidente.
il discorso di joe biden dopo la caduta di kabul
Ieri una riunione dei ministri degli Esteri dei Sette (Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Francia, Italia, Giappone e Canada più l'Unione europea) ha chiesto ai taleban di garantire «sicurezza per gli afghani che vorranno uscire dal Paese», diritti a quelli che resteranno «donne, bambini, minoranze».
afghanistan gruppo di talebani
Nelle stesse ore Mario Draghi ha parlato al telefono con Emmanuel Macron e Vladimir Putin, i quali si sono sentiti separatamente. Draghi, presidente di turno del G20 - l'organismo nel quale siedono anche Cina, Russia e Arabia Saudita - ha ipotizzato una riunione straordinaria in settembre, prima di quella già fissata a Roma il 30 e 31 ottobre. La convinzione del premier italiano è che la soluzione della crisi afghana è nell'interesse dell'intera comunità internazionale.
afghanistan i talebani presidiano il ministero dell interno
Le difficoltà però sono molte e l'esito non scontato: ciascuno ha una sua agenda e interessi precisi, a partire dai cinesi. «Occorre una soluzione politica inclusiva che contribuisca a evitare una peggiore crisi umanitaria e altri morti», fa sapere il ministro degli Esteri inglese Dominic Raab dopo la riunione coi colleghi. Tutti i Paesi che hanno avuto funzionari e militari in Afghanistan stanno facendo partire aerei da Kabul con a bordo i collaboratori locali a rischio della vita.
afghanistan nazionalisti in piazza contro i talebani
Ciascuno ha una lista: si va da quella lunga poche decine di nomi della Svizzera ai ventimila stimati da Stati Uniti e Gran Bretagna. Il problema è - come sottolinea Raab - evitare una crisi umanitaria peggiore di quella seguita alla guerra civile siriana del 2015. Di profughi non vuol sentir parlare nessuno.
luigi di maio e la crisi in afghanistan meme 1
Non l'Unione europea, incapace di gestire gli arrivi dal Mediterraneo, ma nemmeno cinesi, russi, né tantomeno il Pakistan o l'Iran, da sempre rifugio degli afghani in fuga. L'ambasciatore pakistano in Italia ieri lo chiarito con una conferenza stampa: «Nell'arco di trent' anni abbiamo accolto quattro milioni di profughi e senza le risorse di cui dispongono alcuni Paesi europei».
luigi di maio e la crisi in afghanistan meme 4
Un esplicito riferimento a chi, come l'Italia, ha ricevuto sostegno economico da Bruxelles. Dunque che fare? Angela Merkel, attivissima a dispetto dell'imminente pensione da Cancelliera, sta cercando l'aiuto dei vicini asiatici come l'Uzbekistan. Oggi ne parlerà a Mosca con Putin. A fine mese - la notizia è di ieri - Draghi riceverà a Roma il capo della diplomazia russa Sergei Lavrov.
Oggi in videoconferenza si riuniranno i ministri degli Esteri dell'Alleanza atlantica, in cui siede la Turchia. Fu Ankara, sei anni fa, a risolvere all'Europa il problema dei siriani in cambio di sei miliardi di euro. Potrebbe essere di nuovo decisiva a fermare i profughi in arrivo ai confini est.
recep tayyip erdogan e angela merkel 1
Ieri il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale hanno sospeso gli aiuti a Kabul, diretti e indiretti. Stessa cosa hanno fatto la Commissione europea e la Federal Reserve americana, che controlla sette dei nove miliardi di dollari a disposizione della banca centrale afghana.
«Occorre prima chiarezza sul riconoscimento di un governo a Kabul», spiegano dal Fmi. Seppur fuori tempo massimo, il messaggio ai taleban è esplicito: di qui in poi soldi solo in cambio di garanzie sulla stabilizzazione del Paese.
Il rischio è che della situazione approfitti Pechino, che ha messo gli occhi sui giacimenti inesplorati delle terre rare essenziali all'industria tecnologica. Per inciso: su queste forniture Stati Uniti ed Europa dipendono dalla Cina già per l'80 e il 98 per cento. «I taleban sono più sobri e razionali dell'ultima volta in cui salirono al potere», fa sapere la portavoce del ministero degli Esteri cinese.
Nell'agenda delle richieste di Pechino ai taleban c'è solo un altro punto: il problema dei jihadisti uigiuri nello Xinjiang. Il ministro degli Esteri Luigi di Maio dice che l'Occidente deve mantenere «una posizione unita e ferma sui diritti» trasmettendo ai Talebani «messaggi chiari». Il problema è che c'è chi è pronto a sostenerli comunque, e non sottilizza sui diritti.
joe biden 2afghanistan nazionalisti in piazza contro i talebani 4vignette del global times sugli usa e l'afghanistan 3afghanistan profughi in fuga dai talebani 4LA CINA IN AFGHANISTAN luigi di maio e la crisi in afghanistan meme 2afghanistan profughi in fuga dai talebaniafghanistan estrazione di minerali preziosiluigi di maio e la crisi in afghanistan meme 3talebaniafghanistan profughi in fuga dai talebani 6afghanistan i talebani presidiano l aeroporto di kabulafghanistan profughi in fuga dai talebani 3afghanistan talebano armatoafghanistan scontri tra talebani e civili i talebani mostrano le armiafghanistan profughi in fuga dai talebani 5afghanistan scontri tra talebani e civilijoe biden
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