nichi vendola michele emiliano antonio decaro

“E SE LA SOLUZIONE AL PASTICCIOTTO PUGLIESE FOSSE CANDIDARE VENDOLA?” – ALESSANDRO DE ANGELIS LA BUTTA LÀ: “A BEN VEDERE, NELLE CONDIZIONI DATE, SAREBBE IL VERO ELEMENTO DI ROTTURA DEL MECCANISMO TRASFORMISTICO. RISPETTO AL PREDECESSORE, ALL’ASPIRANTE E ALL’ANDAZZO DEI TEMPI. QUALCHE IDEA SUL SUD, ALMENO LUI, CE L’HA” – “ELLY SCHLEIN NON PARLA DEL SISTEMA DI COMPRAVENDITA DEI VOTI E DELLE INCHIESTE, IN QUANTO LEI STESSA HA ASSUNTO LA LOGICA TRASFORMISTICA: L’IMPORTANTE È VINCERE, SENZA SPEZZARE IL MECCANISMO DEI CACICCHI. VINCERE PER VINCERE, NON VINCERE PER CAMBIARE…”

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Estratto da “Lo spigolo”, la newsletter di Alessandro De Angelis per “La Stampa”

 

nichi vendola

In attesa che Elly Schlein si appalesi nel Tavoliere a miracol mostrare (chissà), il pasticciaccio pugliese – vabbè, giochiamo con l’assonanza col pasticciotto – già si presta a una serie di considerazioni.

 

La madre di tutte […] riguarda il tenore della discussione. C’era una volta la sinistra che, da Gramsci in poi, si occupava politicamente della “questione meridionale”. […] Ecco, stavolta di politica non si parla. È da un po’ che accade ma, se possibile, a questo giro sembra davvero un ufficio di collocamento, a metà tra il “tengo famiglia” e il Cencelli.

 

schlein decaro boccia emiliano

La discussione è tutta sui posti, cioè sul potere. E sui destini personali. In Campania la quadra la stata trovata piazzando il figlio di De Luca. In Puglia non ancora. Il non detto riguarda l’idea di Puglia rispetto a come è stata governata finora. Secondo un modello - a modo suo infallibile – di trasformismo paternalistico.

 

Come noto, da quelle parti la destra praticamente non c’è più. Se l’è imbarcata tutta Michele Emiliano. Ha iniziato, due lustri fa, nominando all’Acquedotto Pugliese, carrozzone per macinare voti, Simeone Di Cagno Abbrescia, ex sindaco di centrodestra di Bari.

 

NICHI VENDOLA ANTONIO DECARO

Ha terminato dando la sanità all’ex capogruppo alla Camera di Forza Italia Rocco Palese, poi cacciato. In mezzo un sistema (trasformistico, appunto) scientifico, perfetto, oliato: incarichi pubblici, come ricompensa ai cambi casacca.

 

Non bastano due pagine di giornale a raccontarlo tutto, compresa l’inchiesta sul voto di scambio che recentemente ha coinvolto un esponente della giunta proveniente dal centrodestra passando per il sostegno, allo scorso giro, del sindaco di Nardò, tecnicamente fascista.

 

MICHELE EMILIANO - ELLY SCHLEIN

Quel sistema è esattamente l’opposto della “primavera pugliese” di Nichi Vendola, esempio non di trasformismo, ma di trasformazione radicale della Regione: Pil, turismo valorizzando bellezza e cultura, idea di società.

 

Un esempio su tutti, il progetto “bollenti spiriti” che destinava ai giovani pugliesi i soldi della formazione professionale, per consentire loro di studiare, in Italia o all’estero, con l’obbligo morale di tornare poi in Puglia. Una cosa di sinistra: non sussidi e incarichi per fare voti ma una idea di “emancipazione sociale”.

 

DECARO SCHLEIN

Ecco, il punto. Antonio Decaro, che di Emiliano è stato allievo e delfino, l’ha messa giù alla Renzi, secondo un classico approccio rottamatorio: «Io il nuovo e loro il vecchio, l’uno e l’altro per me pari sono».

 

Un’idea di rinnovamento che del modello Emiliano tiene l’approccio da “sindaco di Puglia”, l’uomo solo al comando al centro, ma rimuove il tema politico della continuità-discontinuità. Rimossa anche la questione e l’inchiesta di Bari, dove secondo il procuratore della dda audito dall’Antimafia a luglio, vige un sistema di «compravendita di voti a 20 euro» e di diffusa «assuefazione ai clan».

 

ANTONIO DECARO BALLA - 2

Non ne parla Elly Schlein, in quanto lei stessa ha assunto la logica trasformistica: l’importante è vincere, senza spezzare il meccanismo dei cacicchi, le logiche compromissorie, le incrostazioni più o meno opache. Vincere per vincere, non vincere per cambiare, perché pensa che, se vince le regionali, è più vicino il traguardo di essere candidata a Palazzo Chigi.

 

Non ne parla Antonio Decaro, che gioca anche lui sul doppio piano. Uno è la Puglia, dove non può dire no a Emiliano senza al contempo dire no a Vendola. È la differenza, per il governatore uscente, tra un passo indietro e un affronto. L’altro è il congresso del Pd, dove è da molti è sollecitato per il ruolo di anti-Schlein. Per questo la tira per le lunghe e costruisce (quantomeno ci prova) un racconto “nuovista”.

 

antonio decaro cado dalle nubi meme

In tutto questo scompare il merito della contesa, cioè la Puglia. E se la soluzione fosse proprio candidare a governatore Vendola? A ben vedere, nelle condizioni date, sarebbe il vero elemento di rottura del meccanismo trasformistico. Rispetto al predecessore, all’aspirante e all’andazzo dei tempi. Qualche idea sul Sud, almeno lui, ce l’ha.

VINCENZO DE LUCA - ANTONIO DECARO - MICHELE EMILIANO ANTONIO DECAROMICHELE EMILIANO NICHI VENDOLA nichi vendola (3)