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Uno, spavaldo e sbrigativo. L'altro, cerimonioso e malfidato. Renzie e Alfanayev non è che siamo proprio nati per andare d'accordo e la prova è che il secondo potrebbe anche scegliere di non fare il vicepremier, ma tenersi "solo" il Viminale. "Non ho intenzione di appiattirmi su Palazzo Chigi e passare per il vice di Matteo, meglio tenersi a debita distanza ma con tre ministeri di peso", ha confessato agli amici il segretario del Nuovo centrodestra. "Il problema però è il programma: sembra pazzesco ma non c'è".
Al Rottam'attore, l'incontro dell'altro giorno con il leader di quello che dovrebbe essere il secondo partito del suo governo non è piaciuto molto. Se n'è tornato a Firenze con la sensazione che Alfano volesse solo ingabbiarlo e fargli perdere tempo in riti da Prima Repubblica. Ma se è vero quello che Renato Schifani ha confidato a un amico, e cioè che perfino Re Giorgio è rimasto un po' interdetto di fronte all'assenza di un programma di governo, si può capire che la distanza ha qualcosa di sostanziale.
Il problema, a sentire quanto riferiscono fonti di Ncd, è che Renzie non si sarebbe sbottonato neppure su quattro o cinque cose da fare (e figurarsi sul "come" farle) e questo ha provocato l'irrigidimento di Alfanayev.
In particolare Ncd vuole portare a casa alcuni risultati da potersi giocare alle Europee con il proprio elettorato, un elettorato che verosimilmente non lo giudicherà sul solo fatto di partecipare alla gioiosa macchina da spot di Renzie. In particolare, Alfano aspetta precise garanzie sulla politica economica - e il gelo di industriali e commercianti nei confronti del sindaco fiorentino lo preoccupano - e vorrà piantare qualche bandierina anche sui temi etici, "visto che questo che sta nascendo dev'essere chiaro che non è un governo di centrosinistra".
Poi, certo, da portare a casa ci sono anche le poltrone. Beatrice Lorenzin e Maurizio Lupi si sentono tranquilli e potrebbero restare alla Sanità e alle Infrastrutture. Tra l'altro Renzie pare che li reputi anche personalmente più che spendibili. Il problema però è che nel caso di un governo composto da 15 ministeri, i tre dicasteri che spetterebbero a Ncd non possono essere tutti di prima fila (e Viminale, Sanità e Infrastrutture lo sono senza dubbio).
Ma non è escluso che alla fine la squadra del Renzie Uno non sia più ampia anche per questo. In ogni caso, come insegna il Cencelli, alla fine è dosando i sottosegretari che i conti tornano sempre. Quello è un numero che la gente guarda di meno.
Silvio Berlusconi con Alfano e SchifaniQATIPM x ALFANO VESPA RENZI FOTO LAPRESSEBeatrice Lorenzin Mario Mauro e Maurizio Lupi
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