DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Andrea Greco per La Repubblica
« Più ingegneri e meno avvocati nella Consob » . A maggio il presidente Giuseppe Vegas, in scadenza senza deroghe o proroghe il 15 dicembre, fece l' auspicio senza sapere quanto presto l' avrebbero accontentato. L' ingegner Paolo Tancredi, deputato classe 1966 per Alternativa popolare, potrebbe infatti diventare il prossimo quarto commissario nel collegio dell' autorità dei mercati.
Ma l' ingegnere teramano è solo una tessera secondaria del puzzle politico- istituzionale che da mesi la maggioranza studia per trovare il capo della Consob nei prossimi sette anni. Una figura centrale per il funzionamento della Borsa e del risparmio: anche se per miopia e strumentali polemiche il dibattito si focalizza sul controllore del credito, Bankitalia. Dotata di poteri meno e pervasivi di Consob, oltre che messa in ombra dalla Bce che vigila ormai sulle grandi banche.
La candidatura a presidente Consob di Roberto Garofoli, giurista e capo di gabinetto del Tesoro, sembra sfumata per la contrarietà di Matteo Renzi. Al segretario del Pd piace invece l' economista Marco Fortis: ma anche lui non pare in grado di convincere tutti. Così ai primi di novembre il presidente del Pd Matteo Orfini avrebbe chiesto a Luigi Bianchi, docente alla Bocconi e avvocato d' affari dello studio Gatti Pavesi Bianchi, la disponibilità a presiedere Consob.
Bianchi, vicino al Pd e già nei cda di Generali, Intesa Sanpaolo e della Popolare di Vicenza controllata dal fondo Atlante, rappresenta il tipo di tecnico calato nella realtà del grande business che i renziani e altri nella maggioranza vorrebbero impalmare. Del resto, mentre quasi tutti i vertici Consob sono stati fin qui esperti di codici e procedure, all' estero sapere come gira il business conta. E i presidenti delle authority di mercato in Usa, Gran Bretagna, Germania arrivano da solide esperienze in banche d' affari o multinazionali di consulenza aziendale o legale.
In Italia figure del genere - i veri " ingegneri", altro che l' alfaniano Tancredi - guadagnano redditi a sei zeri nel privato e non s facile arruolarli, dopo che la legge Madia ha posto il tetto dei 240mila euro annui, e per gli altri vincoli che limitano le possibilità di reddito a chi passa per la Consob. Una figura simile che sarebbe al vaglio è Marco Ventoruzzo, docente in Bocconi di diritto commerciale e in Pennsylvania di diritto dei mercati. Altre anime del centrosinistra, avverse a Renzi, punterebbero su un cavallo tutto politico: Francesco Boccia, presidente della commissione bilancio alla Camera e vicino al Pd pugliese.
In parallelo alla ricerca di presidenti esterni c' è la soluzione interna, che avrebbe anche il vantaggio di consentire la nomina di altri due commissari ( oggi sono quattro compreso Vegas, la legge dice fino a cinque). Qui il testa a testa s tra Giuseppe Maria Berruti, ex magistrato di Cassazione chiamato dal governo Renzi a frenare il piglio monocratico di Vegas, e che da due anni spesso gli vota contro nei collegi. Berruti risulta ben visto dal Quirinale, ma la sua fama di inflessibile potrebbe non giovargli. L' altro candidato interno è Carmine Di Noia, il docente Luiss esperto di regole dei mercati anche per il precedente ruolo di vice direttore generale di Assonime (l' associazione degli emittenti titoli).
Tra tanti nomi e schemi di gioco la sola certezza s che s già tardi per insediare in tempo l' erede di Vegas: tra la designazione che tocca al presidente del consiglio, la ratifica delle camere e la registrazione della nomina al Quirinale passano al solito due mesi. A Roma sui tempi si fanno due scenari: in caso di scioglimento anticipato delle camere il governo farà le nomine entro Natale, altrimenti nel 2018, in clima sempre più elettorale. Intanto dal 15 dicembre la Consob avrà per la prima volta un presidente donna: Anna Genovese, altra giurista, docente di diritto commerciale che in commissione è membro anziano con funzione vicaria.
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