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FLAVIA AMABILE per www.lastampa.it
Le donne innanzitutto si sono astenute e non sono andate a votare durante le elezioni europee di domenica scorsa. Poi hanno votato Lega e, come terza scelta, hanno preferito il Pd. E’ il risultato di un’elaborazione di You Trend su un campione di 5mila interviste realizzate tra il 25 e il 26 maggio e sui risultati scrutinati.
Per la prima volta si votava con un meccanismo per garantire la parità di genere nelle liste e nelle preferenze e due partiti su sei hanno eletto più donne che uomini nel Parlamento europeo: la Lega con 15 donne e 14 uomini, e i Cinque Stelle con 8 donne e 6 uomini.
Un risultato che racconta qualcosa di più sulla società italiana: la Lega è un partito molto maschile, c’è anche una propensione decisamente maggiore tra gli uomini a votarlo (+5,9%), difende temi vicini a un elettorato conservatore e maschile, dal ddl Pillon alla battaglia contro l'aborto. Ma a un gran numero di donne questo interessa poco o nulla. Preferiscono l'effetto rassicurante del voto alla Lega e la sensazione di avere un ruolo: il partito di Salvini riesce a garantire da un punto di vista numerico la parità tra uomini e donne molto più di altri che si rivolgono a un elettorato più progressista.
Il Pd, per esempio, è ancora molto indietro sulla parità, nonostante le proteste della componente femminile del partito: domenica ha eletto nel Parlamento europeo 12 uomini e 7 donne, quasi la metà. Per tutti i partiti le differenze sono più evidenti da Roma in giù, dove il numero di donne elette è quasi per tutti abbastanza marginale.
Le donne sono meno interessate al voto: si sono astenute il 45,3% di loro, una percentuale più elevata degli uomini (il 42,4%). E’ un segnale di sfiducia non del tutto sorprendente se si analizzano gli altri dati del sondaggio. Questo governo piace più agli uomini che alle donne. Le percentuali sono moto simili fra coloro che sono convinti della loro idea: i molto soddisfatti sono intorno al 4% e quelli che invece non lo sono per nulla sono il 39% circa.
Le differenze emergono tra chi ha dei dubbi. Sono più numerosi gli uomini che si dichiarano abbastanza soddisfatti: sono il 27,6% mentre le donne sono il 22,9. Fra i poco soddisfatti le posizioni si invertono: gli uomini sono meno numerosi perché più soddisfatti di questo governo: il 28,4% e le donne il 32,4%.
La mancanza di fiducia delle donne vuol dire anche maggiore pessimismo sulla sua durata. Per il 41,8% cadrà prima della fine dell’anno mentre fra gli uomini lo pensa il 35,1%. Quasi la metà degli uomini intervistati sono convinti che non cadrà affatto o, comunque, almeno fra due anni. Solo il 38,5% delle donne, invece, è disposta a credere così lungo nel governo.
matteo salvini commenta la vittoria della lega alle europee da via bellerio 20
I temi più importanti per chi ha votato sono quelli che hanno avuto un peso in tutta la campagna elettorale: sicurezza, immigrazione, lavoro. Però donne e uomini ne sono stati influenzati in modo diverso. “Ben il 10,1% delle donne l’ha indicato come l’elemento centrale nella loro scelta di voto, contro “appena” il 4,6% degli uomini – spiega Andrea Viscardi, project manager di You Trend - La situazione si capovolge, però, se consideriamo l’altra tematica a cuore per la Lega di Salvini: la Sicurezza. In questo caso sono gli uomini (9,2%) a considerarlo il tema focale della loro attenzione. Indizio che, le due questioni, entrambe tematiche al centro dell’attenzione politica, riescono a attrarre, incrociandosi, l’attenzione di ambo i sessi”.
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